630 Della natura de Principi) tare ¡n modo alcuno diientirle proferire, ne doppo à vna buona pallada, come li fa con le ditcordanze , ne in modo alcuno, mà ne ancorali può comportare tal falfità per lo fpatio d'vna iemibreue, come ben sà quello che hà qualche principio di comporre , al che per non eller intendono di trattare in quello luogo,non fi dirà piu al longo.Etchi voleffi incontrare bene , Se elattamente la verità di tutte quelle cole dette,quanto alle confonanze, bilognarebbe che lo facelle in sù vno di quelli ftromenti che fi chiamano Manocordi, dico di quelli che hanno due corde fole, & poi hanno fotto è tutte elle fegnate giudiffimamente tutte le milure Se dillanze. Et quello linimento non può ingannare con f eller male accordato,dal quale non folo fi caua la certezza delle cofe dette, mà ancora- delle proportioni che hanno cialcuna voce con l’altra, come v. g. fi vede che l’ottaua è proportione dupla, per che fonando intera vna delle due corde,le quali vogliono edere vnifone perfettamente , Se diuidendo l’altra per mezzo aggrauandola in fui legno del mezzo col dito, come li fa le corde de Liuti, Se fonandone vna parte rif-contro à quell’altra intera caufa l’ottaua, mà fe diuide vna corda in tiè parti, Si che ag-graui il dito in lui fecondo legno, tal che da vna banda ne tettino due parti, Se dall’altra vna,Se tocherai ¡a parte maggiore di quella corda contra all’altra corda intera, cantèi àia quinta,& così di mano in mano lì potranno ritrouate tutte le propoitioni delle conto-nanze, Se come fi vede che fra la proportione della qualità Se la proportione della metà fono, come per te tutte le proportioni muficali auuelli, diuidendo di proportione , in proportione in lino che li ardui alla metà nella quale terminino le proportioni anzi ricomincino in quella fi può dire le medehme feguitando fi come dalia ottaua ricomincionojSc feguitino;di poi le medehme nature ò fpecie di conionanze, nràdi quello non appartiene il dirne più oltre in quello luogo.Con quello llrumento ancora fi prona manifeilamente che il femi-tuono maggiore contiene delle noue parti d’vn tuono le cinque, Se il minore le quattro , Se che tutte due inlieme fanno vn tuono , il che lì cognofce anche più chiaramente nel metterei talli al Liuto, ò alla Viola per che per trouare la polla del tallo che forma il femituono, bifogna diuidere il tuono in noue parti, Se di quelle pigliarne cinque, & con quelle milurar lo fpatio del detto femituono, come anche per trinare il tuono bifogna partir tutta la corda in noue parti, Se fecondo la longezza di ciafcuna di quelle parti,pigliar la didanza che forma il tuono Se tutte quelle Se molte altre bellif lime,& marauigliofecole feopre quel così facile Se femplice llrumento del Maaocordo che l’abbiamo detto [opra lo qual chi volellè andare diligentemente Se realmente inuelli-gando,&: non chimerrezzando.trouerrebbe tenzo dubbio cole inaudite Se mirabili, Se la ragione delle perfette, deile imperfette, delle dilcordanti Se delle falle : per che tro-uerebe che falle tono quelle che nò hanno fra loro proportione come v- g. qu’eile del diametro con la colla Se perfette quelle che l’hanno tra loro perfetta,& poi l’altve acco-llarfi più,ò à quelle ò à quelle iecondo che hanno più,ò meno perfetta proportione, Se trouerò bona la ragione, per che il tuono conhlle di 9 crome,ne più ne meno,Scaltre cofe alfai molto belle Se delìderabili, mà di quello baili hauuerne tocco in fino à quel che fi è fatto per non uianchare di produrre ancora l’vltirio Se principal fondamento , Se riproue doue al line lì riducono , Se follentano tutte le cole dette di Copra, feguitarebbe hora che fi è trattato delle voci Se delle conlonSzc, il dire del Contrapunto Se di fue regole, Mà per eller quella cola molto nota Se comune, Se per conlì-llere anche più collo in vna pratica, che in altra ragione lalcieremo ; maffima per hora in dietro il dirne, Se forfè altre volte ci metteremo à conhderare fe que^| regole del Contrapuntocosì le vechie ,come le noue hanno fondamento euidente, reale,& naturale , ò pur fono per che così lì ollerua Se piace lenza alcuna altra ragione, fe non per che così hanno fatto gli altri. Dico come v. g. che non lì polla mettere due conionanze perfette l’vna à canto à l’altra, che la quarta ha fempre conno al balfocattiua, perche non è dubbio che la feda maggiore, fe non è più dura al meno concorre feco, Si così di •leune altre cofe , dico di quelle che non lì fente così manifellamence ali’orechio, che. ia natura della cofa ricerchi così, per che quel che lì cognoice fenfatamente, non il debbe cercar per altra ragione, hauendone dico la riproua dal proprio lenfo, come v.g. c quello lì debbe terminare imperfetta, Se Se andare alla cadenza col lemituono,& altre fimil cofe le quali l’orechio {'ubico cogno-feerà edere regole vere Se buone, come anco lì vede in quelle regole più nuoue che l’andare alle perfette , con le più profiline cauta molta dolcezza Se altre cofe ancoraché il fenlo dello le confirma , delle quali tutte apporterà non lolo à mediare le regole , mà ancora à edaminare dette regole , Se ritiouare il fondamento di elle, ogni volta che fi verrà à trattar del Conrra-punto. finis. «