6 PARTE G T’ g£ DELL’OCCHIO. Cap. IL CC H IO da Perfettivi centro,fegno, & punto si chiama, & e il principio, & il fondamento di tutta la peritia, flaproiia della P effettiva. Percioche in ' - quello 'e la punta ff la fìmmità di quella Piramide, che si fuolfare nel modo Tvdel u edere •• Ilche come fe intenda diro brevemente. N pi dou.emo imaginar si, che la cofa ueduta sia come una hafa d‘una Piramide, laquàlsi forma, da i raggi del uedere, iqualisi parteno dalpunto della uifta, &pervengono alla foperfide , & contorni della cofa ueduta. Perlo concorfo adunque dei raggi del uedere nel centro dell'occhio , si fanno gli anguli,fìtto Sragione dei quali le cofe vedute fono diuerfamente rappre-fintate, come si diro dapoi. L’occhio e quello, a cui si riferifce la gener ale denominatione del-laPerfpettiua : Imperoche da Greci e detta Optica, da Latini ,Profpetto : f per quefio nome nonintendeno uno fempliceuedere,maunoavvertito, & considerato vedere. Percioche ilfem-plice uedere non'c altro, che naturalmente ricevere nella uirtu del uedere la forma, & basimi-gliarifi della cofa ueduta. Malo avvertito, & considerato uedere > altra il femplice, & naturale ricevimento della forma ,h a la consideratione, & la inueftigatione del modo del vedere, pero il femplice ajpetto e operatione di natur a, & ilProfpetto e officio di ragione . Hora non accade,che noiinquefto luoco rivo chiamo quella quiftione che si fuol fare. Se il uedere si fa mandando ir aggi dall! occhio alla cofa ueduta ,o pure ricevendogli mandati all’occhio della co-fauedvta: Perche in qualunque modo la cofa si ftia, non pofsono non bavere luoco leregole,&. i precetti noftri : percioche in ogni modo l'occhio e pofto come centro , (f punto » nel quale tutti '! raggi cane arreno, & fanno la cima della Piramide predetta. ■ ■ DEL MODO DEL VEDERE. Cap. III. 0 N può l’occhio uedere fe non per linea dritta, imperoche e necefsario, che da tutti ipunti ,che fono nella foperficie della cofa ueduta, si pofsino tirare alcune linee dritte a tutti ipunti della foperficie dell’occhio làiche non e altro, che mandare . o ricevere i raggi, accio eh e la simigliando. 'della cofa ueduta, chiamata da naturalifpecie visibile ,pofsa pervenire all'occhio : da quefto prociede, chele fpecie dèlia cofa oppofta aluedere, che oggetto si dice, fono in quel modo ordinate, & difpofte nella foperficie dell'occhio, & nellanima ricevute, col quale fono ordinate, edi-fpoftenel piano, o foperficie dell'oggetto. Confeguentemente adunque aduiene, che il uedre si fa inmodo di Piramide, lacui cima e nell’occhio la bafa nella foperficie della cofa ueduta, ff cheli uedere si fa per linea dritta, & a fquadra . 'Come si può dichiarire per Apollonio nel quarto T heorema del primo libro de gli elementi Conici, & per la uerfa della quartadecima propositione dell'undecimo libro di Eucl. ilche hauemo diffufameute nel noftro trattamento Latino dimoftrato ragionando della Perfpettiua . Et quivi si potrà fatisfare conio efs empio per la figura fegnata E nellaquale si comprende la Piramide del uedere. L'occhio e alla lettera La cofa ueduta b cdc. I raggi ab. a c. a d. a e. i quali concorrendo nell’occhio formano la Piramide del uedere, la cui bafa c b c d e. Rifogna poi imaginar-si, che da ogni -pùto della detta bafa uen-fi ghino ce, jonotn quel modo or dina-col quale fono ordinate, e di- K L M