MI 154 Storia Universale,', Uartaginefi foffero venuti di sì lontano per ifiabilire Icete tiranno di Siraeit* fa.Quefti difcorfi effendo flati fparfi nel campo,e avendovi fatta l’impreffione, che Timoleonte defiderava, Magonte ne reflò fpaventato, ed immaginandofi che ad ogni momento le fue truppe foffero difpofle ad abbandonarlo, e a darlo in potere de’Siracufani, s’imbarcò con prontezza, e ritornoffene a Cartagine . Icete vedendofi abbandonato ritiroffi, e lafciò Timoleonte padrone della città, e della campagna. €IVj Magonte fu molto mal ricevuto in Cartagine. Gli fu fatto il proce fio,ed egli Amilcare, prevennela fua condannazione con volontaria morte . Il fuo corpo fu efpoflo Mundat^da fopra un patibolo, e fervi di fpettacolo al popolo. Fu fatta leva di nuove trup-sf/i'r"' Pe>e ^atta Partire per Sicilia una flotta di ducento vafcelli,e di ducento barche 113 ‘ datrafporto. L’armata afcendeva a più di fettantamila uomini, comprefivi quelli,che avevano nelle guarnigioni in Sicilia. Approdarono a Li libeo,fotto lacondottadi Amilcare, e di Annibaie, e rifolvettero di marciare fubito con-troTimoleonte.Quelli fenza fpaventarfi a cagione del gran numero,fece il fuo accordo con Icete,e avendo aumentato il fuo efercito di alcune truppe,che fer-vivano fotto di elfo,rifolvette di prefentarloro la battaglia.Propofe a'Siracu-fani di andare a prender pollo fopra le terre, che ubbidivano a’Cartaginefi, a fine di confervare con quello mezzo quelle de'loro alleati. La propofizióne fu ricevuta con gioja. Si ritrovò fubito alla tefla di ventiduemila uomini;ma ap- pena giunto fu’confini di Gergenti, il fuo efercito fi ribellò, gridando dappertutto un certo Trafio, che Timoleonte aveva perduto il giudicio col volere andare a combattere con poca gente un efercito fei volte più forte del fuo. Invano egli parlò per dar loro coraggio.Mille lo abbandonarono,quattromile fe ne ritornarono a Siracufa,fotto pretello di non effere ben pagati.Non refìava-no più aTimoleonte,fecondo Plutarco,fe non cinquemila fanti,e mille cavalli, cv. Egli non perdette il coraggio,e confiderò come cofa di gran vantaggio,che Tc’mnpo°u flue^e genti fi foffero così dichiarate prima del combattimento. Conduffe con una gran ogni prontezza contro il nemico le truppe reflategli fapendo effer il nemico cùfitro’' i vicino al fiumicello di Crimifo . I Cartaginefi erano di là dal fiume , e Timo-Canagine. leOnte fi fece vedere fu monti oppofli. Mentre egli fcendeva i Cartaginefi fecero sfilare le loro truppe, e quando ne furono paffati diecimila uomini, Timoleonte fi avventò contro di effi con tant’impeto, che li ruppe dopo un affai ofli-nato combattimento . In quello tempo il reflo dell’efercito Cartaginefe pafsò il fiume, e allora cominciò di nuovo la battaglia con maggiore oftinazione di prima. Timoleonte era in pericolo di foccombere fotto il gran numero, che cominciava ad invilupparlo, e a prenderlo alle fpalle ; ma nel momento fleffo fopraggiunfe una pioggia tanto impetuofa, foffiò un vento di tanta violenza, i baleni e 1 tuoni cominciarono a fcoppiare di una maniera tanto terribile, che 1 Caitaginefi,a quali tuttodavamfaccia,nonpotendovipiùrefiftere,prefittola fuga,e volendo confufamente paffare il fiume,fi precipitavano l’uno coll’altro, e fi ferivano colle lor proprie armi, tanto erano grandi il difordine, e la confu-fione. La truppa facra.che era compofla di duemila cinquecento uomini fcelti, fu tagliata a pezzi, fenza poterne fuggire pur uno.Si numerarono in quella gi°1' nata