43<S Storia Universale.
Eunuco a quella parola riempì la tenda di lamentevoli (Irida. Il remore fi fparfe per tutto il campo, e penetrò fino nel quartiere de’Perfiani, che effendo difarmati non ofa vano ripigliar l’armi per non eccitare contro fefteffi iBattria-ni. Si fparfe fubito la voce, che Dario era morto. Beffo e Nabarzane corfero al fuo padiglione, ed avendolo ritrovato ancora vivo, ordinarono foffe prefo,
jaflia.i.ii. e (frettofra catene d’oro. Giuflino racconta effer ciò feguito nel villaggio di Dara, o di Tara nel paefe de’Parti. Così Dario il gran Monarca dell’ Afia,poco dianzi adorato come un Dio, fu gettato da’fuoi proprj fervi fopra un carro, e nel mezzo al bagaglio del proprio efercito flrafcinato.il fuo danajo,i fuoi mobili furono dati a facco. Artabazo con coloro,che erano reflati nella ubbidienza, e le truppe Greche fi ritirarono nel paefe de’Parti. Perchè non foffe cono-feiuto il Re nello flato miferabile, in cui trovavafi,a’contraffegni Reali, che non aveva lafciati, i traditori coprirono il carro, in cui era, di viliffime pelli, e lo facevano guidare da gente, alla quale era feonofeiuto. Poche guardie lo feguivano fol di lontano.
x.	Aleffandro avendo faputo.che Dario aveva lafciata Ecbatana, fi pofe viva-dtodà^Pe- mente a dargli dietro,è alcuni fuggitivi nella città di Tabe nella eflremità del-uo aDaiio. la Paretacena avendogli detto, che Dario con gran fretta fuggiva nella Bat-
triana, marciò ancora con precipitazione maggiore, e giunfe alla fine al borgo,in cui quello Principe era flato arreflato da Beffo .Vi ritrovò Melone Turcimanno di Dario,che informollo di quanto era feguito. E come le fue truppe dopo un cammino sì grande non erano in iflato di feguirlo, feelfe feimila cavalli, e vi unì trecento uomini dinominati Dimachi, che combattevano a piede ed a cavallo fecondo il bifogno,co’quali incalzò Beffo,che i Battriani avevano dichiarato imperadore in luogo di Dario. Aleffandro nel partire diede i fuoi ordini a Nicanore e ad Attalo di feguirlo colla cavalleria armata alla leggiera,mentre la falange verrebbe colla poffibile maggior diligenza. Egli partì fui far della notte, avendo per guide Orlilo e Mitracene, che avevano lafciato di feguir Beffo e i fuoi compagni, defedandone il tradimento. Benché conducefi fe le fue genti a galoppo, non lafciava di marciare in ordine di battaglia, e di moderare il corfo delle fue genti in maniera, che agli ultimi potevano unirfi 1 primi. Aveva già feorfi trecento fladj ovvero quindici leghe in circa, quando Brocubelo figliuolo di Mazeo per l’addietro Governatore di Siria venne a renderli ad effo, e lo afficurò, che Beffo non era dittante che ducento fladj da ef« fo , e’1 fuo efercito non avendo alcuna diffidenza marciava fenza ordine; che Dario era ancora in vita, e che fe voleffe affrettarfi , infallibilmente lo potrebbe raggiugnere . Qtietti difeorfi erano tanti flimoli, che fpinge vano Aleffandro ad incalzare i nemici. Affrettarono il paffo, e coll’andare a briglia fciolta giunfero pretto affai vicino a Beffo per udire lo ftrepito di fua marciata; ma la poi vere, che fi era alzata, togliendone loro la villa, fu duopo far alto per lafciare che fi acchetaffe.
xi.	. Beffo e i fuoi complici avendo intefo, che Aleffandro era vicino, fi avvici-
ni Tiafig narono al carro, in cui era Dario, ed efortarono il Principe a montare a caval-gono cario. ]0 ccj a fuggire dal nemico. Ma avendo egli ricufato di farlo, Satibarzane , e elol.fc.ano >	£>&	to’	arzente
pernotto,