Libro L V. 2,7 fi contentarono di legarlo.Egli fece la fua orazione,e fu accefo il fuoco.La fiamma non toccollo,ma lo inviluppò formata agguifa di volta,o come una vela di navilio gonfiata dal véto.I Pagani ciò vedendo,mandarono uri*Uccifore di fie-re,che gli cacciò un pugnale nel petto; ne ufcì una sì grande abbondanza di fangue,ch’eftinfe il fuoco ; ma i Pagani temendo,(così dicevano)che i Crilìiani la. fciaffero il crocififfo per onorar Policarpo,domandarono,che’l fuo corpo morto non fofieféppellito, ma confumato nel fuoco; il che fu fatto. IFedeli ne tratterò poi l’offa, malgrado la vigilaaza degli Ebrei,che gli offerva vano. La ftoria del fuo martirio fu fcritta da coloro, che n’erano flati teflimonj, e ne mandarono la relazione a’Fedeli di F iladelfia» ' Un altro gran lume della chiefa criftianain quel fecolo fu S.Giufiino Filofo- L fo,dottore eapologifta,e martire della verità. Era nativo di Sichem nella prò-vinciadiSamaria,e Pagano di religione. Stette gran tempo a determinarli per abbracciare la religione criftiana, avendo prima provate tutte le fette de’Filo- Religione foli,Stoici,Peripatetici,Pitagorici,Platonici. Iddio alla fine permifegli fi neon- ££*niT'. trarfi in un vecchio,che lo iftruì nella religione criftiana,e gli fece vedere gli er- a. h,# Errori de’più fatnofi Eilofofi,che non avevano ben conofciuto nè Dio, nè l’anima J77‘ ragionevole : gli diffe,che i veri favj erano i Profeti infpirati da Dio,e che ftabi-livano la verità, non con lunghi ragionamenti,ma colle loro predizioni feguite dall’effetto ,e co’loro miracoli : che facevano conofcer Dio il padre di tutte le eofe,e’l fuo figliuolo Crifto, ch’egli ha mandato. Quello difcorfoinfpirogli un ardente defiderio di conofceree i Profeti,e Gefucrifìo, ed a forza di riandar col penfiero fopra quanto il vecchio gli aveva detto,reftò convinto, che la religione criftiana foffe la fola vera, e Iddio avendogli data l’intelligenza, e la unzione per intendere le fante fcritture, li convertì con tanta perfezione, che figillò la fua fede col proprio fangue. S. Giuftino ad imitazione di molti altri Criftiani viaggiò in molte parti do- Lxxix. po la fua converfione,col fine d’iftruirfi e di fpargere dappertutto la fcienza del-la falute,di cui era ripieno.Viaggiò in Egitto,come narra parlando delle cellet- Miitiic. te degl’Interpetri della fcrittura ; e nella Campania, do ve vide la caverna della Sibilla Cumana. Ebbe in Efefo la famofa fua conferenza con Trifone. Il fuo più ordinario foggiorno era in Roma,dove albergava ne’bagni diTimoteo.Di. morava nella fua cafa fenza adare per la città,contentandofi d’infegnare la parola diDió a coloro,a’quali non poteva negarla;e la fua gran riputazione a fe traeva r perchè San Girolamo dice,che teneva in Roma una fcuola della verità.Ta-ziano,tanto conofciuto nella chiefa per la fua caduta funefta nellaErelia,è flato uno de’fuoidifcepoli principali. Non contentavafi d’infegnare di viva voce.-rifpofe alle volte per ifcritto alle domande,che gli facevano tanto gliEbrei.quan to i Gentili, e alle volte aveva con elio loro delle conferenze, che iftendevapoi per ifcritto .Eufebio (rf) afferifce.che aveva compofti molti fcritti. Quelli,che j E^-oggi abbiamo, fono, il fuo Dialogo contro Trifone, eie fue due Apologie ,e’l " fuo Elenco, ch’è verifimilmente lo fteffo, che ha per titolo negl’impreflì : Di-le or lo a'Pagani. e’1 fuo trattato della Monarchia di Dio, di cui abbiamo almeno lxxx. I-,™' T Dialogo ta miglior parte. di s.Cu- li Dialogo contro Trifone è un trattato di controverfia contro gli Ebrei, in cui n«.