Vide Mona, ('(sfangali* l. t.t. ir. 5* .D/flc. I *. e. 9. ir Cange Glof. far. ve* Cantus «
LXV.
Cautela
di S. Gregorio contro il Concilio di Co-lìantinopo-li.________
An. 559,
G reg. I. 7, Ef. 70.
LXVI. S. Teo-
doro Siceo ta lafcia il Vefcovado r>ta S.Tku dor. apnd Bollanti.22. /Spril,(,i $ tre.
tempo di Giovanni Diacono,che ha fcritto U fua vita. Aveva dato a quella fcuo-la un capitale per farla foffifiere,e due cafe, l’una appi elfo la chiefa di S. Pietro e un’altra appreffoS.Gio vanni di Lateranoydove nel tempo di Giovanni Diacono confervavafi con tutto il rifpetto l’originale del fuo Antifonario,col letto fo-pra di cui fi ripofava cantando,a cagione di fua mala fanità,e la sferza colla qua-le minacciava i fanciulli,ch’egli iftruiva . Da quella fcuola fi traevano i Canto, ri, non folo per le chiefe di Roma,ma ancora per le altre provincie. S. Agoftiqo A portolo degl’Inglefi.conduffe feco de’Cantori da Roma. Qtiefto canto fu dino--minato canto Gregoriano,e canto Romano, che fi fparlè per tutta l’Europa,in infpezieltà nel tempo del Re Pepino, e dell’Imperadore Carlomagno fuo figliuo. lo,che domandarono al Papa de’libri di canto,e de'Cantori per irti uire i France. fi. Dicefi,che que’Cantori gelofi della lor arte,e non comunicandola fe non coti ripugnanza a’Francefi, cantartelo, ognuno ne’luoghi, ne’quali eranodeftinati nella peggior maniera,che lor forte poffibile,e ne iftruiffero della fterta manierai lorocìifcepoli;delcheCarlomagno efsedoavvifato,ne fetide alPapaAdriano,che richiamolli aRoma,e códanolli all’efilio ovvero ad una perpetua prigione;e per prevenire un limile inconveniente , pregò l’Imperadore di mandargli a Roma due cherici capaci di ben imparare il canto, affinchè lo infegnartero poi a’Joro Compatrioti. 11 che in fatti da erti fu efeguito, e l’Imperadore nel loro ritorno, ne ritenne uno appreffodi fe per la fua cappella, e mandò l’altro a Dragone Ve-Rovo di Metz , fuo figliuolo , che glielo aveva domandato con grande iftanza. Dopo quel tempo il canto della chiefa di Metz divenne famofo nella Gallia,e fu come il modello delle altre chiefe .
Era corfa voce,che dovevafi tenere un concilio in Coftantinopoli, ed i Vefcovi principali dell’imperio vi forteto in vitati.S. Gregorio teroendo,che’l Patriarca Ciriaco non fe ne prevalere per far autorizzare il titolo di Vefcovouniverfa. le, fcriffe a’Vefcovi di Tertalonica,diDurazzo,di Nicopoli,di Corinto,diGiufìi-niana,di Creta,e diLarirta,&c.per efortarli ad opporft a quel titolo faftofo.chefé-_bra annichilare gli altri Vefcovi, e ridurli tutti fotto la dipendenza di quello di Coftantinopoli. Li prega e li feongiura avanti a Dio non credere nè alle perfua-fioni, nè alle carezze, nè alle minacce, e di reliftere vigorofamente a colui, che volerte dividere la chiefa;e quando anche non vi fi trattafle di quello nome odio-fo,di uni verfale, li prega invigilare all’impedire,che fi ordini cofa alcuna inpre-giudicio di qualche fede Vefcovile.o di qual fi fia perfona,o contro i canoni,benché nulla fi porta fare di valido e fodo fenza l’autorità della Santa Sede.Termina dicendo , che fe alcuno faceffe qualche cofa contro il contenuto della fua lettera, farebbe feparato dalla comunione della Canta fede Rornana.Non credefi,cheque-fio concilio fia fiato tenuto. Nò ne re (la alcun veftigio ne’monuméti di quel tòpo.
Abbiamo veduto difopra,che S.TeodoroSiceota,famofoAbate e folitario,era fiato fuo malgrado innalzato al Vefcovado della città di Anaftafiopoli in Gala-zia. Viffe io.anni nel Vefcovado,com’era virtuto nel fuo Mcnirterio,fofpiranw fempre per la fua folitudine, e per lo ripofo della contemplazione, che avevala-fciato.Un giorno un Solitario dell’altaSiria nomato Antioco,ch’era allora di ioo.anni,ed erano feorfi óo-anni,pel corfo de’quali nonerafi mai fervito ne > vino nèd’olio,e da ao.anni erafi ridotto a non mangiar pane,ma a non nutrì! i
non