Effendo molto giovane, fua madre la efponeva fopra il Teatro per abbandonar* vifi alla pubblica proftituzione. Ella fi pofe poi in compagnia de’Ciarlatani, e loro fervi colle fuc buffonerie ; nel ch’era eccellente. Rapprefentava ogni forta di perfonaggi con incredibile sfacciataggine - Si vide colìretta per vivere, ad e-fercitare un meftiere,che la modella non permette nominare.Non vi fu nè città, nè luogo nell’imperio, ch’ella non avelie contaminato colle file profiituzioni. Giufiiniano la prefe dapprincipio a titolo di concubina,e la innalzò alla dignità di Patriziafiacolmò di ricchezze;ed ella impiegò tutto.il fuo credito ad adunarne ancora di vantaggio^ non elfendovi mezzo alcuno,qualunque folfe, che non impiegale per foddisfare la fua crudeltà , e la fua avarizia. Giufiiniano effendo giunto alTimperio, la fece coronare Imperadrice . li Patrizio Armeno fu fatt o Conte d’Oriente,ed ebbe la commeffione di riftaurare la città di Paimira, dove fu riabilito un Duca ovvero un Generale per cuftodire le frontiere. Nell’anno feguente, offiervafi,che l’Imperadore Giufiiniano,nel principio del fuo Confidato , diftribui del danajo al popolo in maggior abbondanza, di quella di alcun altro Imperadore prima di elfo . Mandò in foccorfo del Re Tzazio, ch’erafi fatto Criftiano, due de’fuoi Comandanti, cioè Belifarioed Ireneo con un efercito;ma elfendofi pofti quelli in difcordia, furono battuti da’Perfiani. Giufiiniano mandò in luogo loro Pietro il notajo, ovvero fegretario, che avendo unite le fue eruppe a quelle de’Lazj, battè i Perfiani, e’n gran numero ne uccife »
Giufiiniano faceva alzare daBelifario un forte fulla frontiera de’Perfiani,e cvir. nel territorio di Mindone,alla finiftra della firada,per cui fi va aNifibi.I Perfia ni gli fecero dire,che fe nò avelie interrotta quell’opera, faprebbono coftrigner-	contr.'
lo ad abbandonarla, Giufiiniano mandò con celerità della gente per foftenere Belifarioyfeguì una gran battaglia vicino al forte, e 1 Romani tettarono vinti. jjo. Quello fu come il fegno della guerra tra i due imperj.Belifario fu nominato Ge- £7”^» nerale delle truppe d’Oriente levò un efercito poderofo y Ermogene fi unì ad	'
effio;andaron® infiemeaDara. L’efercitode’Perfiani era accampatone! territorio di Ammodio, in diftanza di venti ftadj,ovvero di una lega in circada Dara .
Quello fece comprendere a’Romani, che a verebbono in breve i Perfiani a fronte . In fatti, allo fpuntar del giorno i nemici fi avanzarono; ma non ofarono pre-fentarela battaglia, {paventati dal bell’ordine delle truppe Romane.
Come i due eferciti fi miravano,e (lavano in ripofo.ungiovanePerfiano avan bILVóiì; zolfi a cavallo,e domandò fe vi folfe alcuno,che fi volelfe battere contro elfo.Un tra' Pc‘7‘» uomo nomato Andrea,che non era mai fiato faldato,ma ch’era fiato capo degli mani vici atleti in Coftantinopoli, fi prefentòda fefieffo , e correndo a dirittura contro il "o a Para Barbaro,gli avventò un colpo di giavellotto nello lìomaco,Io trafiffie,Io atterrò, An> 5J°‘ e gli troncò il capo. I Perfiani fecero fubito partire un altro a cavallo più alto di ftaturadi ogni altro uomo. Andrea corfe pure cóntro elfo, e dopo avere per lungo tempo battuto colle loro lance fopra le loro corazze,fpinfero i loro cavalli 1’ uno contro l’altro con tanta furia, che refiarono amendue rovefciati a terra . Il Pei Inno non potè rialzarficon tanta prontezza, Con quanta rialzolfi il fuo anta-gonifta, che percoffe il filo nemico, mentre era appoggiato fopra il fuo ginocchio, e lo uccife. La doppia vittoria cagionò una firaordinaria allegrezza nell’ efercito Romano, e gl’infpirò molta confidenza per lo profpero fuccelfo futuro.