- ___________________________________ Libro CIII. 29 tarlo in cittày e dopo efferfi qualche tempo ripofati, partirono per Gerufalemme, hfciando a Boemondo il governo di Antiochia. t si» Effi ginnfero felicemente a Gerufalemme, l,ainvertirono, la batterono, e 1 crocefe-in quindici giorni fe n’impadronirono,, dandone a Goffredo il titolo:di Re. ^poGeru-Da quelli progreffi fpaventato il Sultano, levò un poderofo efercito conv Calmine . porto d Armeni, Arabi, Saraceni, ed Amareni, e marciò contro a’Croce-fegnati. Elfi incontraronli a RamuU, ove i Criftiani riportarono la vit? ^77^7 toria. Ma il giorno feguente, gl’Infedeli avendo pollo a fronte que’ch’ erano nella retroguardia, furono vinti i Criftiani, e refpinti fino a Ramala. I Saraceni prefero pofcia la città, uccifero molta gente, fecero un gran numero di prigioni di confi Jerazione, tragli altri trecento Principi , Duchi, oConti, poi andarono ad affediar Giaffa, ojoppe città marittima della Pa-lelìina. Balduino fratello del Re Goffredo raunò prontamente delle truppe,e andò ad affalire i Saraceni, riportandone la vittoria. L’Imperadore Alelfio afflitto perla prigionia de’Principi, e de’Signori Francefi, ch’erano flati condotti a Babilonia , mandò Bardala con grolle fomme di dannalo per pagare il loro rifcatto ; ma il Sultano licenziolli fenza taglia, trattane quella del Re Goffi edo, ch’era già fiata da fuo fratello Balduino pagata. Trattanto l’Imperadore fcrilfe al Conte di S, Egidio, che deffe Laodicea di jì Siria in potere di Andronico, ed i forti Maracleo, e Valeno nelle mani de’ afpJiaLao-Luogotenenti del Go vera a tor e di Cipro. Gli ordinò ancora, che continuaf-fe le lue conquide, e che riducete alla fua ubbidienza il maggior numero di fortezze, che gli folle polli bile . li Conte adunque andò verfo Antarado, e lo prefe fenza contrailo. Atapaca Principe di Damafco marciò contra il Conte, il quale non fentendofi abbartanza forte per refiftergli fi ritirò in un luogo occulto di Antarado, e ordinò agli abitanti, che diceffero ad Atapaca j. eh’ egli fe ne folfe fuggito. Lo credette Atapaca , e fi pofe nel fuo padiglioneari-pofarfi permettendo alle fue genti, che levalfero le briglie a’loro cavalli, e che li lafcialfero pafcolare, Sul mezzo giorno ufcì il Conte dal luogo, dov’ era£ nafcofto,e alla teda di quattrocento uomini ben armati affali’l campo de’Turchi, li pofe in fuga, prefe un gran numero di prigioni, de’quali non ne culìodì che una parte paffando gli altri ali! di fpada. Di là marciò il Conte per le falde del monte Libano verfó Tripoli ; ed elfendofi impadronito di un colle vicino alla città molto proprio per fabbricarvi una fortezza ,diede ì’avvifo all’Imperadòie, il quale ordinò fui fatto al Governatore di Cipro, che fomtniniftraffe gli Opera), ed i materiali neceffarj a quell’opera, e che ajutaffe il Conte nelfalfedio di Tripoli. Il Principe Boemondo avendo Caputo, che il Conte di S.Egidio avea ceduta Laodicea ad Andronico, mandò Cubito Tancredi a ripigliarla. Il Conte di S. Egidio Cubito vi accorfe, ed impiegò tutte le ragioni, che il fuo fpirito potè fommdniftrargli , per iflor-narlo da quell’imprefa ; ma Tancredi non afcoltollo, e fpinfeTaffediocon tanto ardore, che corti infe Andronico ad abbandonargli la piazza. Lxm In quello tempo effendo morto il Re Goffredo, il giorno 15. di Luglio del Morte dei 1100. i Francefi raunaronfi a Gerufalemme per dargli, un. fuc ceffo re., e'chia- do,Goffrc* marono Raimondo Conte di S. Egidio pei innalzarlo a quella dignità. Raimondo in vece di andare all’affemblea elfendofi portato a Coftantinopoli, i$,Luglio. i Prin-