49$ StORlA.UNlVBRSAL* ©officile per refifterealla fua elezione. Egli efpofe 1 Canoni, li quali vieta, no la traslazione del Vefcovo da una fede ad un’altra; ch’egli era nel cafo, cffendo già Vefcovo diConner; che la famiglia dell’ufurpatore fofterrebbe fuo parente, e ch’egli non cederebbe fenza effufione di fangue. Tuttavolta dopo che l’fffurpazione di Maurizio avea durato tre anni, Malachia fu tal. mente follecitato da tutte le perfone da bene, ch’egli accettò a condizione, che quando la Chiefa di Armac foffe liberata dagli ufurpatori, e che la pace vi foffe ftabilita , fe gli permetterebbe di ritornare alla fua Chie-fa. Maurizio viffe ancora due anni, e lafciò l’Arcivefcovado adunode’ fuoi parenti nomato Nigello. Ma il Re, i Vefcovi, e tutto il popolose-dele concorfero a riftabilire Malachia. stiv. Quindi Nigello fu coftretto di] cedere ; ma portò feco le infegne della di. NigsUo gnitàVedovile, cioè il Vangelo di S, Patrizio , e il battone di Gesù. Cosi elfi nominavano un battone coperto di oro, e di gioje, il quale credevano che il nottro Signore aveffe tenuto in fue mani. Malachia prefe dunque pacifico poffeffo della Sede di Armac in età di gS.anni, e per confeguenzanel ugg. A capo di tre anni dopo avere riftabilita la pace, e la libertà della Chiefa, difcacciata la barbarie, e ricondotti i cottamiCriftiani,abbandono l’Arcivefcovado di Armac com’erafi convenuto, mife in fuo luogo Gè-ìafio uomo di merito, e ritornò nella fua prima diocefi, non già però a Conner, ma a Donne; perchè la diocefi effendo altre volte fiata divifa in due, e avendo egli ordinato un Vefcovo a Conner, ttimò bene diri» fìabilire la fede di Donne, e di collocarvifi. Plichi* Allora fu, ch’egli porto® a Roma per far confermare ciò, che avea fat-’ f koVa» to , fi chiedere il pallio per la fede di Armac, e per un altro Metropolitano, cheCelfofuo predeceffore avea dì nuovo ttabiiito. Pattò il mare nel 1139.© fi fermò schiaravate, ove legò una filetta amicizia con S. Bernardo. A Roma fu benignamente accolto dal Papa Innocenzo, a cui dimandò la per-miflìone di lafcìare ilfuoVefcovado , e di finire i fuoi giorni a Chiaravalle; ma il Papa gliela negò, benché gli accordali® volentieri ciò, che bramava, cioè U qualità di Legato per tutta l’Irlanda. Malachia chieftgli ancora la confermazione della nuova Metropoli da Celfo eretta, e il Papa gli diede lotto la botta? Quanto.al pallio gli difi© chebifognava giunto che foffe in JrUnda adunare un Concilio generale, e di comunconfenfo de’Vefcovi mandar© a Roma a domandare il pallio, che lor farebbe accordato. Nel mede» fimo tfimpe il Papa fi levò dal capo la fua mitra, e lapofe in tetta di,Ma-Uebia» gli diede ancora il manipolo, e lattala, di cui egli fervivafi all’alta» rei gCalumo coìbaccto di pace , licenciollo colla fua benedizione’ m MaisefebHwrnò infranchì» efoggiornò qualche tempo a Chiaravalle, fìttine ift bfdà quaìtr© dg’fuoi difcepoìi per effere allevati nella difciplina,che v 1 fi ©fféi’Vm* Étti vi furono ammdfi sì Noviziato, poi alla Profeffione, e» ùnto Vefcovo efferate ritornalo in Irlanda, ve ne mandò degli altri, li ìi teronò finsilffieme ammuffì, e si bene inttrniti, che due anni dopo, e1®6 «d x lai. furono mandati con altri Monaci di Chiaravalle per fondare netta Dteeeff di Armac U Badia di Mellefonte » la quale poi di venne madre di altre cinque. In tanto Malachia principiò ad efercitare la fua legazione, unen- do