3g Storia Universale, te a marciare verfoquella città. Mandò Barda uno de’fuoi Capitani, il quale combattè e vinfeun grotto diftaccamento di Turchi, i quali andavano ad unirli a Monolico; ma nel mentre ch’era con loro alle mani un’altra partita di Turchi faccbeggiò il fuo campo, e menò via il bagaglio, edicavalli. Barda non trovandoli in iftato d’infeguirli per la franchezza de’ fuoifoldati, fece {chiavi gli abitanti d’alcuni borghi, che ubbidivano ai Turchi, e s’incamminò per andare ad unirfi all’lmperadore. Incontrò per iftrada un terzo diftaccamento di Turchi, co’quali venne alle mani, e trattanto mandò ad avvifare l’impera-dorè del pericolo,., in cui fi trovava. Aleffio fi mifetofto in marcia; i Turchi refiftettero qualche tempo, e finalmente preferola fuga . LTmperadore allora s’avanzò verfo Filomelo, e lo prefe d’attalto. Mandò poi gente ne’borghi, e ne’villaggi vicini a Cogni con ordine di portar via tutto ciò che potettero. Fu efeguito l’ordine, e fi menò via un’infinità di Turchi fchiavi, di bagagli, e di contadini, i quali venivano colle loro mogli ad arrenderfi all’ Imperadore. Giunto che fu nella pianura di Poliboto, i Turchi comparvero difppfti ad af-falirlo. Il Sultano Monolico comandò afte fue genti, che principiaffero il combattimento alla lor foggia con gran gridi, e piombando fopra i Romani in differenti luoghi; ma i Romani erano sì ferrative cuftodivano sì efattam nte i lor ordini,che non poterono romperli.Quindi Monolico ricondutte le fue egenti fopra 1*eminenze. Il giorno feguente il Sultan Cliziaftlanoeffendoarriva to colla fua truppa impegnò il Sultan Monolico a rinovar la battaglia. Egli attaccò la retroguardia de’Romani, e mandò due fchiere ad attalir la vanguardia . Ettendo fcofla la retroguardia Niceforo Briennio vi accorfe, e coftrinfe Cliziaft-lano a ritornar full’eminenze. lxxxix Uopo aver fatti ancora di verfi sforzi fopra le truppe dell’ Imperadore per far Pace tra che abbandonaffero i loro ordini, determinò il Sultano di fare la pace . Mandò de’Tu^chi’ a ^rne la propofizione all’ImperadQre, e poco dopo vi venne il Sultano accom-radoLrnpe' PaSnaro daYuo1 Prim* Ufiziali. Quando vi fu vicino fcefe da cavallo, e baciò i piedi dell’Imperadore, il quale gli prefentòla mano, e fecegli dare un caval-r,7‘ lo. L’Imperadore gli ditte, che fe voleffero vivere nella fua ubbidienza, ed aftenerfi dalle {correrìe fuìle terre de’Romani, eglicolmerebbeli di grazie, e lafcierebbe, che godettero le terre da lor poffedute avanti il regno di Romano Diogene. Le condizioni furono prefto regolate, fottofcritto il trattatoli dì feguente, e l’Imperadore regalò il Sultano, e i fuoi di ricchi prefenti. ^lxxx. Un anno e mezzo dopo che l’Imperadore Aleffio era ritornato dalla teftè Morte mentovata fpedizione, egli cadde ammalato d’una fluffione, chefece temer di AeieffioImp; f?a v*ta • Tuttav ia ne guarì ; ma indi a fei mefi fu attaccato da un’altra malat-io°fiufuc 5aSionataclallaraoleflia, che gli recavano i trilli affari, che di giorno cedi.* “C’in giorno gli ^raggiungevano. Fuaffaliro da una gran difficoltà di tefpiro, finalmente da una febbre continua, cheglitolfe la vita. Morì’l dì 15. d’ f. _______ Agoftodel 1118. dopo effere vifluto fettant’anni in circa, e averne regnato An.j 1118. trentafette, quattro mefi, e alcuni giorni. Da tutto ciò che noi n’abbiam detto, fi è potuto rimarcare, ch’egli era un Principe deftro, fcaltro, fìnto, labo-riofo, vigilante, faggio, moderato, liberale, clemente, e molto pratico nell’arte di regnare, e di condurre un efercito. Zonara J’accufa d’avarizia, e di aver molto vettato ifaoì Ridditi. Anna Comnena fua figliuola loda per tut- to la