L I B R O C V. pr Landuino Priore della gran Certofa, differente da Landuino di .Squillaci irenne a vifitar S.Brunone a Squillaci nel iop$>. 11 Santo fece quanto, potè, per feco ritenerlo, ma Landuino non Ceppe rifolverfi, nè lafciare i fuoi cari fratelli nell’inquietudine di fuo ritorno. Brunone loro fcriffe rallegrandoci,del lo* ro zelo per la difciplina, e del loro amore verfo Dio.. Liefortaafar pale-fe la loro carità, verfo Landuino loro Priore, procurandogli tutti i foccorfi, de’quali ha bifogno la fua vacillante fanità, coftringendolo anche con rifpetto a riceverli, mentr’egli preferifcé 1’ offervanza rigorófa delle regole del fuo fiato allacuradi fua fallite, ed alla confervazione di fua vita . Landuino fu pre-fo nel ritorno dalle genti dell’ Antipapa Giliberto, il quale lo tenne in prigione fino al uoo., eh’è l’anno della morte di quel Papa Scifmatico. Lan. duino non gli fopravviffe che fette giorni. S. tigone Vèfcovo di Grenoble, il qualeaccolfeS. Brunone e ifuoi.com- xxxvm. pagni, era flato eletto Vefcovo nel 1080. nel Concilio d’Avignone, e confe-. 'vo- ciato a Roma da Papa Gregorio VII. Qualche tempo dopo egli lafciò la (covo d fua diocefi, e defiderofo d’una maggior perfezione fi ritirò alla Cafa di Dio. Dopo avervi paffato un anno ripigliò d’ordine del medefimo Papa il gover-no di fua chiefa. Tre anni dopo il fuo ritorno Brunohe , come l’abbiam det. tó, venne a trovarlo; e Ugone fu poi fempre confid^rato come l’Abate della Gertofa, e prefe fotto la fila protezione particolare quella Canta Comunità. Nel 1130. fu il primo, o uno de’primi, che riconobbe il Papa Innocenzio II. e che {comunicò l’Antipapa Anacleto; e’l fuo efempio fu d’un gran pefo in tutta la Francia. Alcuni anni prima aveva mandato al Papa Onorio II. per pregarlo, che gli permettere di lafciare il Vefcavato affine di rrtirarfi nella Solitudine. Onorio invece di accettare la fua fupplica, rimandò i fuoi Deputati con lettere di confolazione, nelle quali efoi favaio a peifeverare. Ugo-he noti fi avvilì, andò a Roma in pèrfona , e feongiurò il Papa-rad accordargli- là fua r-itiunz’ia , e la libertà di poffare inripofo il rimanente di fua vita.Ma il Papa perfuafo, che per la fua buona vita, e ia fua autorità poteva effere più utile d’ogni altro al Tuo gregge., lo licenziò con onore , accordandogli, fuor* chèquefta, tutte l’altre fue dimande. La fua grave età, e le fue infermità gli fecero perdere la memoria eccetto che per le cofe fpirituali. Egli morì nel Venerdì avanti la Domenica delle Palme-, ch’era il primo di Aprile 1132. ef-fendod’anni 8o.almenó, e avendone 52. di Vefcovato. Aveva fatto fua vita durante ordinar Vefcovodi Grenoble un altro Ugone tratto dalla Certo-fa; epelcorfodi più d’un fecolo i Vefcovi di quella chiefa furono prefi dal medefimo Moniftero. In Germania lo fcifmadell’Imperad. Enrico IV.cagiona va tuttavia gran mali xxyIX nella chiefa. Erano inafpriti, e rifcaldati gli Spiriti, e fi fcrivevadall’una,e scrmf’ dall’altra parte con vivacità e trafporto. Vaieranno Arcivescovo di Maddebur- ^a°ioScif-go volendo trarre Lodovico II. Conte di Tnringia al partito del Re Enrico IV. ma dì Gei-feritegli una lettera, in cui tra l’altrecofe diceva: T. Paolo dice, che ogni ."1Ì21LL. perfetta effer deefottepofìa allepodefìd fupreme , perchè non vè podejìà, che non venga da Dio-,e chi a quella refthìe,reftfìe all'ordine dì Dio.T iitiavia i va fri amici Rom. 1 j 1. dicono alle femmine, ed al femplice pòpolo, che non bìfognafottoMetierfi alla po- * defìd Reale. Sòggiugne, che il Profeta dice, che quelli, i quali refiflono a Dio,