Libro CIIL 31 eh’efanò a parte del fegreto, e che fparfero per tutto la nuova della fua morte; fu portato in una galea colla pompa ordinaria de’funerali, adendo alcuni per» tugj nel fuo cataletto, per mezzo de’quali egli refpirava .Eranvi attorno al feretro perfone, che piagnevano, e fi laceravano i espelli. Nella medefima caf-fa erafi poftoun gallo morto, il quale effendofi prefto corrotto , col fetore, che rendeva, faceva credere, chefoffe il corpo morto di Boemondo, che puzzaf-fe. Durò quella feena , fiuchèfurono in pieno mare. Al'lo’ra gli diedero a man-giare;ed ellendo aCorfiì, fi fece vedere, palleggiò perla città, echiamò il Governatore , a cui dille con alterigia? riferite all'Imperati or e, che Boemondo figliuolo di Roberto fi quale erafifinto morto, vive , e eh'è ben rif aiuto di vendicar-fi delle foperebierie, e delle faìfepromejfie di Aleffio : che va ad armare cantra di lui le piu beUicofenasoni delia terra, Lombardi ì Alemanni, F rance fi, e che ri empier a le fine provìncia d'bmtcidj, e fard nuotare Cofiantinopoli nel /angue de cittadini. Magli Autóri Latininon parlano dello ftratagema di Boemondo. Non mantenne quelli la fua parola ; imparentolfi con Filippo Re di Francia, fpofandoCoftantina una delle di Fui figliuole , e facendone fpofare un’ fa nuovi altra aTancredi.devò un armata poderofa,e allefll unagran flotta col difeg-no di Parerò’ paffar quanto prima in Oriente.Ecomedicevapertutto,cheAleffioerail piùpe- cista, ricolofo nemico de’Francefi, e’l più oppoflo ai progreffi delle loro armate, An. u fi. Aleffio ftimò doverli giuftificare, fcrivendo alle città di Pifa, diGenova, di f*^1-**' Venezia, e ad altre d’ Italia, che non fi lafciaffero forprendere da’ di-feorfi di Boemondo. Andò poi a Teffalonica per fare la raffegna delle fue truppe , e mandò in Cilicia Afpiete inqualità di Governatore con buone truppe. Tancredi, il quale comandava in Antiochia, levò un’armata , e marciòcontra quella provincia. Egli di vife la fua armata in due; ne mandò una parte per terra a Mopfneftia,eì’altra parte per mare alle foci del fiume Saro, il quale feorretra le due città di Mopfueflia,che in tal guifa trovoffi affediata per terra, e per mare. Afpiete frattanto viveva in una tranquillità sì profonda,come fe tutta la provincia folle (lata in pace;il che efpofe tutto paefe a mali innumerabili. Da un altro canto publieavafi per tutto,che Boemondo dovea ritornare inceffantememe con nuovefor/.e . L’Imperadore fi difpofe a riceverlo come il più pericolofo de’fuoi nemici. Poi toffi a Teffalonica coll’Imperadrice fua fpofa, e vichiamòil Comandante delle truppe d’Occidente per formare un’armata di terra, e fece veniere quantità di vafcelli : alfifoìe Cicladi e dalle città marittime tanto d’Afia, che d’Europa per comporne una flotta. Ma avendointefo, che Boemondo era ancora in Italia, egli ritornò a Cofiantinopoli. Appettavi arrivò, che feoprì una cofpi razione da molto tempo formata con- 1-xVrit. tro alla fua vita, e contra la fua corona. Quattro fratelli, detti Anemadi, zimT/cX determinarono di levargli la vita e l’imperio , e impegnarono nel loro partito t^effiofnp‘ i principali della Nobiltà. Michele capo della congiura comunicò il dileguo a Giovanni Salomone, e gli promife farlo Imperadore in confiderazione della fua *2’ nobiltà, e delle fue grandi ricchezze. Coftui era di flatura aliai piccola, ed’ uno fpirito molto mediocre, ma credeva faper tutto, e aveva una grand’ ambizione. Gli Anernadi non penfavano portarlo al trono, ma volevano fer» virfi delie fue ricchezze e del fuo credito per avanzare il loro difegnow Emendò giùnto il tempo, in cuidoveano uccidere l’Imperadore , approffimaronfi al fa“