• L I B R Ó C I I I.' 27 Torto quelli,che gli avèano giurata fedeltà,a perfuàdere i loro compagni a fare Io fteffo. Fu aggradita la proporzióne , e non vi fu che Tancredi Signor d’ Altavilla, il quale rifolutamente negò di far ciò, che da lui fi richiedeva. Ma finalmente egli pure cedette, é giùròeome gli altri, Allora l’Imperadore lor diede Taticio Primicerio con truppe , per compagno de’loro pericoli, e perchè riceveffe in fuo nome le città , chetoglieffero ai Turchi. 11 dì Tegnente paf-farono il mare, è prefero il cammino d’Antiochia. Dopo due giorni di marcia giunfero aLeuca, ove determinarono di fepararfi per lo comodo de’vivè-xi, e de’foràggì, e di lafcìar andar avanti, conforme lo bramava, Boemondo, come per far la vanguardia. I Turchi avendolo feoperto nella pianura di Dorileo, caricaronlo con vigore ; ma Boemondo avendo avvertito i Principi, che lofeguivàno, effi vi accorfero, e riportarono la vittoria» Combatterono fin altro corpo dì ottanta mille Turchi predo ad un luogo detto Ebraica , e dopo un afpro confittoli mifero in fuga, e faccheggiarorio il loro campo . Finalmente incontrarono ad Auguftopoli un altro corpo della medefima nazione, e li fconfiffero in maniera , che non ardirono più dare in campagna, ed anche abbandonarono le loro mogli, ed i loro figliuoli . I Crofegnati felicemente giunfero ad Antiochia, e nè formarono 1’ ,affe- Lvr. dio, il quale durò fette mefi» Gli affediati trovandoli all’eftremità dfmandaro- APn7ioChià. no foccorfo al Sultano di Chorafan , il quale fi pofe in campagna filatelia d’~ una potente armata . Frattanto Boemondo avea corrotto ùnmfiziale Armeno, il quale cuftodiva urta torre ,■ e avea promeffo di dargliela in «potere, Boemon- 1U do , il quale non voleva, che foffe data ad Aleffio la città d’ Antiochia, avvisò Taticio, che i Signori Francefi avevano determinato di ucciderlo, e con-figliollo a ritirarli. Egli infatti fi ritirò nell’ifoladi Cipro ; e allora Boémóft-do efortò i principali Capi dell’armata, che proccuraffero di corrompere con protneffe e con regali quello degli attediati, il quale comandava' al luogo , che cadàun di loro doveva attaccare; e che acconfentiffero, che quello,, il quale riufciffe in quella imprefa, foffe dichiarato Governatore della piazza con-quiflata. Tuttiaccordaronfidi buona voglia,/ e nel giorno feguente Boe-moodo effen lo entrato nella città per la torre, ove comandava l’Armeno, i Turchi p ftierol?. fuga, ed iFrancefi entrarono fenza refiftenza in Antiochia, il di cui governo fu accordato a Boemondo fecondo le condizioni, nelle tadella fi difefe ancora qualche tempo, co- ro comma potente armata, e avendo tro- lvit. Intorni, e dopò aver fortificato il fuo cara- onaeTatfe” e il fuo bagaglio, e preparoffi a far l’af- fìan' da « enfierò, efecerounavigorofafortita, Jntìochà" I ti » Trovaronfi per tanto molto an- devano la cittadella, e al di fuori dal >»• pofe allora Boemondo, che fidi videffe-c *' co della Cittadella, e che gli altri fori accettato ed efeguito. L’Imperador ato di foccorrere i Francefi attediati iti i bifogni de’fuoi proprj paefi ; imperocché