LIBRO CXXXVII. 3 lao era flato depofto. Onde il piccol numero di Prelati -, che vi fi trovarono, fu cagione,, che quali niente fi fece. Vi fi condannarono folamente cento errori diVi-cleffo e di Giovanni Hus in una Bolla data del 2. di Febbraio 1413. Continuavano le turbolenze in Boemia ad occafione della Dottrina di Giovanni V* Hus. Corrado VefcovodiOlmutz.arnminiftratore delVefcovato di Praga avendo ,leJzuer-°‘ dimandato ai Teologi dell’Univerfità di quella città gli articoli da loro altre volte Boemia, proporti per pacificare le turbolenze eccitate intorno alla religione, que’ Teologi gli presentarono dodici articoli, de’ quali era la foftanza : eh’ erti non fofterrebbero al-- p. 2$. 32. cuno dei 45. articoli di Vicleffo, i quali erano flati condannati : che crederebbono intorno ai fette Sacramenti,, alla podeftà delle ' chiavi, alle cenfure Ecclefiaftiche, all’ indulgenze, e agli Ordini religiofi ciò , che crede ia'Chiefa Romana, della quale il Papa è il capo: chei Vefcovi faranno predicare fi medefimi .articoli nelle lor diocefi : divieto di cantare canzoni fcandalofe e diffamatorie: divieto a Giovanni Hus di predicare, finché non abbia da Roma ricevuta la fua aflbluzione . Il Vefeovo di Olmutz prefentò quelli articoli ai Baroni del regno, e ai Senatori di Praga, dimandandone 1’efecuzione . Giovanni Hus, ed i fuoi avendo ciò faputo formarono fimilmente alcuni articoli, de’ quali ecco la foftanza : che Giovanni Hus fi prefenti all’ affemblea del Clero, ove potrà effere accufato di errore o di erefia da chiunque vorrà fotto pena di taglione, s’egli nonio prova : feniuno vuol farli parte, che il Re faccia pubblicare per tutte le parrocchie, che Giovanni Hus è pronto a render' conto di fua fede : che fe alcuno ha qualche errore da rimproverargli, feriva il fuo nome nella camera dell’ Areivefeo-vato, acciò l’accufato, e l’accufatore fieno pubblicamente uditi : che i Dottori in Teologia o in leggi canoniche, e i Capitoli delle Cattedrali dichiarino, fe conofchino qualche eretico : che il Re, o 1’ Arcivefcovo proibifeano fotto certe pene di tartare alcuno di errore, o di erefia, fe non vuole provarlo : che il Re fpedifcà in corte di Roma per purgare il regno dalle calunnie, con le quali fi volle diffamarlo : che non fi offervi l’interdetto gettato fopra le chiefe, nelle quali fi trovaffe prefente Giovanni Hus . Quelli articoli fono dati il dì d»Feb~ bratjo 1413. In Inghilterra i Lollardi affiderò cartelli alle porte delle Chiefe di Londra, ne’ VTa quali dicevano, eh’ erti erano cento mille pronti a follevarfi contra tutti quelli, che in kghilì non erano della loro fetta. Avevano alla lor tefla un gentiluomo nomato Giovanni terra. Oldecaftel bravo guerriere, il quale mandò uomini di fuo partito nelle diocefi di ^f^Vp. Londra, di Rocheflre, ediErford per predicarvi l’erefia, foftenendo, che nel’ me™. Arcivefcovo di Cantorberì, nè i Vefeovi non avevano la podeftà di proibire, che fi predicarti la parola di Dio . Tommafo di Arundel Arcivefcovo di Cantorberì do- f ** po aver temporeggiato , e impiegata l’autorità del Re per obbligare Oldecaftel a ri-conofcere l’autorità della Chiefa., lo fece citare a comparire in fua prefenza in perfo-na il dì 11. Settembre . Il Cavaliere non folamente non comparì, ma fi ritirò’, e fi fortificò nel fuo cartello, onde convenne affiggere la citazione alla porta delia Chiefa Cattedrale di Rocheflre . Il Re Enrico V. fdegnato dei procedere di Oldecaftel lo fece arredare, emettere nella torre di Londra. L’Arcivefcovo lo dichiarò contumace, Io {comunicò, e lo citò di nuovo a comparire il dì 23. di Settembre - II Cavalier prigioniere fu condotto alla prefenza dell’' Arcivefcovo di Cantorberì , e dei, Vefcovi di Londra, e di Vinchefter, . ove avendo tirata dal fuofenouna cartaj, dopo averla letta3 confegnolla all’ Arcivefcovo, il quale vi trovò molte A 2 prò-