LIBRO GXXXVIH 4ir prete la'ftrada di Argentina. Giovanni Gerfon, il quale aveva inoltrato -tanto • zelo per la condanna degli errori di Giovanni Petit, fu obbligato adefiliarfi, e a ritirarfi traveftito da pellegrino a Rotemburg in. Baviera . Nel 1419. .egli venne, a Lione al convento dei Celeftini, ove fuo fratello era Priore . • Martin V. arrivò a Fiorenza nel mefedi Febbrajo 1419.6 vi pafsò il retto di c.< quell’anno, e una parte .del feguente, attendendo, Che la città di Roma foffe in R^aiiaT’ illato di riceverlo , e che vi potette entrare in ficurezza . La Reina Giovanna di An -1419.' Napoli inviò a Fiorenza Giovanni Caraecioli gran Sinifcalco del fuo regno per riconofcere il Papa, ed offerirgli il caftello S. Angelo, e l’altre piazze, che Giovanna teneva ancora alle por te di Roma. Il Papa dal fuo canto a lei deputò il Car- -dinal Pietro Morofini per incoronarla a Napoli a condizione, che il fuo fpofo Giacopo di Borbon ufcirebbe di prigione , ov’ella da lungo tempo lo teneva. Giacopo di Borbon ritornò in Francia, ov’ entrò nell’ Ordine di S. Francefco . Ma il Papa non dafciò di confermare il diritto , che Lodovico III. di Angiò aveva alla corona di Napoli con Bolla data al fine del 1419. 6 di mantener fiotto--mano i difgufti dei Baroni di Napoli congiurati contro la'Reina Giovanna, avendo alla loro tefta il Generale Sforza. Quelli di concerto col Papa inviò il fuo Secretario a Lodovico III. di Angiò invitandolo a venire ad impadronirli del regno, di Napoli. Lodovico gli rifpedì il fuo Segretario con buona fomma di danaro per principiare la guerra, finché veniffe egli medelimo in perfona con una flotta 1 Sforza li avanzò verfo Napoli, fi unì ai Baroni malcontenti, e s’impadronì di tutte le ftrade che portavano a Napoli. Il Sinifcalco Caraecioli inviò al Papa per-dimandargli foccorfo, ma pretto fi accorfe, che il Papa.operava di concerto con-. Sforza, e con Lodovico di Angiò. S’indirizzò allora all’ambafciadore dèi Re A1--fonfo di Arragona, e avendogli prometto, che la Reina adotterebbe il Principe-fuo padrone, l’ambafeiadore ne fece la propofizione ad Alfonfo, il quale avendo prefe le fue licurezze dal cantoBella Reina, gli fpedì fubito 16. galee ben armate . Intanto,Lodovico di Angiò aveva prevenuto Alfonfo, e avendo prefo terra all’ imboccatura del Sebeto con ij.,galee e 6. vafcelli da guerra fi unì all’armata di Sforza, e ambedue attediarono Napoli, e la ferrarono sì da vicino , eh’ella fu obbligata a capitolare . Ma effendo arrivato Alfonfo il dì 6. Settembre con una flotta ed armata molto più forte, fece cangiar faccia agli affari. Entrò in Napoli come in trionfo, e la Reina confermò folennemente la fua adozione, e lo dichiarò*. Duca di Calabria, come fuo fucceffore prefuntivo . Il dì 17. Marzo 1419 quattro Cardinali-di Benedetto XIII. vennero a ricono- et. • feere Martin V. e gli refero omaggio come a folo legittimo Papa . Qualche tem-po dopo Baldaffarre Coffa, altrimenti Giovanni XXIII. venne alle vicinanze di notte Mar-Parma, ove alcuni fuoi vecchi amici lo follecitarono a ripigliare gli abiti pon-tificali atticurandolo di un potente foccorfo per rifalire fui trono di S. Pietro ; ma j. egli non afcoltando tali propofìzioni, .fi portò quafi folo a Fiorenza il dì 14. Giu-gno, . e andò a gettarfi in piena affemblea ai piedi di Martin V. implorando la fua " ‘ mifericordia, riconofcendolo come il vero e folo Vicario di Gefucrifto, e ratificando quanto erafi fatto riguardo all’ uno ed alP altro al Concilio di Cottanza. Martino lo rialzò, lo aggregò al numero dei Cardinali -, lo dichiarò Decano del facro Collegio-, e volle che in tutte le cirimonie pubbliche, conciftorj, edaffem-felee egli foffe fempre collocato il.più vicino a fua .perfona, e fopra una fedia più atta- ché --