LIBRO CXXXVIL 29 della corte di Benedetto-, purché r-inunzino alla fua ubbidienza dopo la fua ceflìone, o depofizione . 8. Se avanti la celione o depofizione Benedetto morilfe ,.i Re ,.i Principi di fua ubbidienza giureranno non follmente di non permettere, ma d’impedire a tutta lor poffa,. chei (Sardinali, o altri in loro vece noneleggano un altro Papamei loro regni, o nelle terre di lor dominio,, e incafo che vi fi-faceffe una limile elezione,, i detti Re e Signori non ubbidiranno a quei Papa, e non lo folfriranno nelle lorterre ; ma proccureranno l’elezione di un Papa nel Concilio, e ubbidiranno a quello- che vi farà eletto, come al falò legittimo Papa. 9. Se s’incontrano due o più Cardinali di differenti ubbidienze, i quali abbino un medefimo titolo, fi cercherà qualche aggiu-ftamento conveniente,, il quale non pregiudichi nè al lor onore, nè a quello di alcuna ubbidienza, finché il Concilio, e il Papa, futuro vi provveggano in altra maniera-. I o. L’Imperadore, egli ambafciadori del Concilio prometteranno con giuramento a nome del Concilio medefimo, e ihlor proprio nome, d’ ottenere dal Re di Francia, dal Dolfìno,. da Lodovico Redi Sicilia, e dal Conte di,Savo ja, fai vi condotti per Benedetto,,, s’egli vuole andar al Concilio, e peri legati, proccuraterì, eufi-ziali ;.i. quali falvi condotti faranno inviati al Re di Arragona con le lettere di convocazione , acciò ih detto Benedetto y e fue genti non abbiano, alcun pretefto per difpen-farli di andarea Coftanza,. x 1. L’Imperadore, e il Concilio giureranno tutt’ in generale y e ognuno in particolare, dioffervare, e di far offervare di buona fede tutti gli articoli di quello trattato , prima d’inviare le lettere di convocazione, e- nella prima feffione dopo l’unione di tutte l’ubbidienze lì principierà ad efeguirlo. li chei Re, Principi, Prelati dell’ubbidienza di Benedetto fimilmente giureranno., x 2-. Si.daranno copie di quell’ atto, e trattato alle parti, quanto faranno neceffarie .. II trattato elfendoftato portato a Coftanza, . fu letto dall’ Arcivefcovo di Tours, approvato e fottoferitto dai Cardinali, ed altri Prelati del Concilio in una Congregazione generale tenuta il dì 30. Gennajo 1416., Si leffe nella-medefima Congregazione l’atto di fottrazione. del Re di Arragona lxv.-all' ubbidienza di Benedetto XIII. Quella fottrazione fu feguita da quella del Redi Cartiglia e di Navarra, e dei Conti di Foix, e di Armagnac .11B. Vincenzo Ferre- moki rio pubblicò quella fottrazione in cattedra a Perpignano il dì 6. Gennajo 1416. e ab-bandonò l’ubbidienza di Benedetto. Il Concilio di Coftanza adunato il dì 4. Feb-bidienza brajo feguente giurò l’offervanza della capitolazione di Narbona. Benedetto XIII. ^ttBene* informato ci quanto erafi-fatto a Narbona,. ed a Coftanza , fulminò fcomunica con-tra fi Re di Arragona, egli-altri, che avevano abbandonata la fua ubbidienza . Il Re di Arragoamorì al principio di Aprile, e nel fuo teftamento -raccomandò a fuo figliuolo difoftenere la fottrazione dell’ ubbidienza di Benedetto . - Effendofofpetto Girolamo da Praga di non aver abiurati} finceramente fu condot- lxvi. to in una congregazione generale il dì 23. Maggio , ove gli furono letti gli articoli G rommo nuovi, fopra i quali non aveva rifpofto . Egli negonne-alcuni, ed altri n-e accordò ; /imvo Il dì 26. Maggio fe gft leffero i rimanenti articoli, ai quali -avendo egli rifpofto, il intewo-Patriarca di Coftantinopoli gli diffe, che fe g l i permetteva di parlare per difenderli, An.°i4i*. 0 per ritrattarli, ma che fe perfifteva ne’ fuoi errori, egli farebbe' giudicato fecondo Vandcr- il vigore delle leggi. Egli dunque parlò 5 e feccun elogio magnifico di Gi ovaia- ha,t 1 m Hus dicendo, che pentivafi di tutto cuore di aver condannata la fua dottrina, e quella di Viclefo : che difapprovava la ritrattazione , che aveva fatta come il-maggior qelitto j che avelie .mai corameffo, e ch’era rifoluto di aderire fino all’ ultimo • fofph.