lxxxiii. XXXVII. Se filone . An. 1417. Tam. XII. Cotteti. 34 STORIA UNIVERSALE gnarono prima i Vefcovi dì Riga, e di Coira. Quelli due.PrelaticondufTef© gli Alemanni al loro fentimento, e Sigifmondo trovandofi folo nel fuo parere ac-confentì finalmente all’elezione di un Papa, ma a condizione efpreffa, che il Papa attenderebbe immediatamente dopo la fua elezione e avanti lafua incoronazione alla riforma della Chiefa ; che farebbe la riforma di concerto con il Concilio , e che non abbandonerebbe Coftanza, fe non foffe compiuta quell’ opera . Il dì 9.. di Ottobre fi tenne la 3/.'feftione, nella quale fi regolarono certi articoli di riforma prima che fi elegeffe un Papa , e fi ordinò con un editto perpetuo, che fi terrebbe un altro Concilio generale cinque anni dopo la tenuta di quello di Coftanza, e un terzo fette anni dopo il finè del fecondo, e che poi fene terrebbe uno di dieci in dieci anni ne’luoghi, che il Papa deftinerebbe alla fine di ogni Concilio col confenfo e approvazione del Concilio medefimo. Il fecondo decreto pubblicato .in quella feftione vuole , che in tempo di feifma, quando vi folfero due Papi contendenti, il Concilio fi terrebbe l’anno feguente, e I due contendenti farebbero privati di ogni ammìniftrazione e potere tofto che folfe principiato il Concilio . U11 terzo decreto regola la profeftione di fede, che un Papa eletto leggerà in prefenza dei Cardinali prima che fi pubblichi la fua elezione. Eccola. ^4' nome della SS. Trinità, in tal anno, tal mefe &c. Io N. con-fejfo di cuore e di bocca in prefenza di Iddio ' onnipotente, il quale mi ha confidato il governo di fua Chiefa, e di S. Pietro Principe degli .Apòfloli, che per tutta la mia vita crederò -inviolabilmente, e fino al menomo articolo, la fede cattolica fecondo le tradizioni degli adpofloli, de1 Concilj generali, e de' fanti Padri, e principalmente degli otto primi Concilj generali.' che io predicherò quefla fede, e la difenderò a pericolo di mia vitafino allo fpargimento del mio fangue ; e che efferverò fenga variare i riti dei Sacramenti della Chiefa cattolica tali quali fono preferitti dai Canoni -, Un quarto decreto regola la traslazione dei benefizj ; ordina, che quelle traslazioni non faranno animelle che per caufe importanti e ragionevoli , le quali fieno conofciute e decife per configlio dei Cardinali, e di loro confenfo, e della maggior parte di loro . Il quinto decreto regola ciò, che riguarda le fpoglie dei Vefcovi dopo la loro morte, la vacanza dei benefizj, la provvifione di ciò,, eh’ è neceffario ai Vefcovi , i quali fanno le loro vifite , per loro fuffiftenza . Il Concilio proibifee l’abufo, che i Papi commettevano nell’ appropriarla qualche volta le cofe, che debbono appartenere ai Vefeovi per le fpefe di loro vifite ; fi proibifee ancora di appropriaci le rendite dei benefizj vacanti anche in corte di Roma, e fi vuole, chefiano confervate al fucceffore. Finalmente fi vieta dì riferbarfi la nomina a certi benefizj, vacando la fede vefeovile . lxxxiv. L’Imperadore non aveva acconfentito, che fi procedefle alla elezione di un Difficoltà Papa avanti la riforma della Chiefa, fe non a condizione, che il Concìlio fa-rfffi/ma aHa re^e nn decreto, il quale obbligaffe il nuovo Papa a far la riforma fubito dopo scbtipr.^d. ch’egli foffe eletto. I Cardinali follecitati amantenere la loro parola, e dopo ràndtrhdtt aver ProP°ftidivertì modelli di decreto, dichiararono finalmente, che non fi fin. 4. arf poteva preferivere cos’alcuna al Papa, e eh’egli non poteva effere legato. Intanto fi Teppe a Coftanza, che il Vefcovo di Vincheftre paffava per Ulma per andare in pellegrinaggio a Gerufalemme . Effendo egli conofciuto come proprif-fimo per riunire gli animi, e ben intenzionato per l’unione, fu invitato a venire a Coftanza . Egli vi venne, e fi maneggiò in modo, che fu determinato, che il Con-