XXIX. Deputati del Conc'.ii di Bafilea a Praga An. 1433 Cockl, bifì, Huffit. ifi. S4 STORIA UNIVERSALE , rimo articolo tre mattine intere ; Venceslao Taborita n’ impiegò due a parlare {opra il 2. articolo; Udalrìco Prete tra gli Orfelini parlò due giorni fopra il 3. e Pietro Paine Inglefe parlò tre giorni fopra il 4. e lafcìarono al Concilio un compendio del loro difcorfo. Giovanni di Ragufa rifpofe al .primo articolo, e parlò otto mattine; Egidio Charlier impiegò quattro giorni a rifpondere al fecondo; e n’impiegò tre Enrico Caiteifon a rifpondere al terzo; e Giovanni Polmar ne confumò tre a rifpondere al quarto. Roquefano poi impiegò fei giorni a confutare Giovanni di Ragufa, e la cofa farebbe andata all’ infinito, fe Guglielmo Ducaci Baviera ptotettor del Concilio non aveffe propoftò di trattar l’affare all’amichevole fenza difputa. Si tenne dunque a quello fine un’ affemblea il dì 11. Marzo, ed i Cattolici furono di parere , che bifognava prima di ogni cofa, che i Boemi fi accordaffero tra loro , riuniffero tutte le fette , e convenilfero ne’ rae-delimi fentimenti. I Boemi dal loro canto dimandarono, che prima fi convenilfe dall’una e l’al-tra parte fui quattro articoli .Vi furono intorno a ciò molti contrafti, e i Padri del Concilio veggendo 1’ oftinazione dei Boemi, i quali ricufavano ogni partito, li lanciarono partire, e inviarono dietro loro in Boemia dieci deputati per af-fiftere all’affemblea del popolo di Praga, la qualedovea tenerfi il dì 7. Giugno 1433. Il giorno dell’affemblea i deputati efortarono i Boemi alla pace, alla fom-miffione, e all’ unità di fentimento , acciò fi poteffe più facilmente giugnere a rifchiarare i dubbj, che fi potrebbono proporre . Ma effi infiftettero, che prima foffero foddìsfatti intorno ai 4. articoli. I deputati dimandarono, che lor foffero dati in ifcritto, e li mandarono al Concilio col racconto di tutto ciò , eh’ era fe-guito . Il Concilio rifpedì la fua dichiarazione fopra i quattro articoli in quello modo. Al fecondo i Padri rifpofero, che bifognava levar quelle parole, ai quali [fetta, perchè fono troppo incerte ; e dire , che ipeccati debbono effere corretti fecondo la legge di Dio, le regole dei SS. Padri, e la ragione. Al terzo rifpofero , che doveva effere conceputo in quella forma : La parola di Dio farà predicata liberamente , ma con una libertà regolata dal buon ordine, ed un efaìta fedeltà y che i Preti e t Diaconi, i quali la predicheranno, faranno approvati 0 mandati dai Superiori , ai quali qucflo diritto appartiene, falva /’ autorità del fommo Pontefice, il quale dee il primo regolar ogni cofa fecondo le regole dei SS. Padri. 11 quarto era in-d irrizzato così : Gli ecclefiafiici governeranno fedelmente fecondo le regole dei Padri i beni della Chiefa, de' quali fono amminifiratori, e non potranno fenga privilegio im-padronirfene, nè toglierli a quelli, ai quali canonicamente appartengono . E avendo già i dieci deputati dichiarato, che fe volevano ritornare all’ unità , ed ammettere la fpiegazione, che i Padri darebbono ai tre articoli, fi potrebbe trovare un temperamento per contentarli intorno a ciò , che riguardala comunione fotto le due fpecie . I Boemi dopo avere udite le fpiegazioni dei tre articoli dichiararono, che non vi potevano dare rifpofla, fe non ne foffero foddisfatti nel primo della comunione fotto le due fpezie. I deputati furono dunque obbligati a dar loro quella dichiarazione: Che il cofiume di non comunicare i laici che fotto una fola fpegie, effindo fiato per buone ragioni introdotto, non potrebb' effere abolito, nè cangiato a diferegione dei particolari fenga l’ autorità della Chiefa : che fi i Beerai la defiderava-no affolutamente, il Concilio darebbe facoltà ai loro Preti di darla in tal guifa a quelli, chef offero giunti alS età di diferegione, e chela dimanderebbono con rifpetto,' a con- digio-