Del Pign a. tendofi refiftere all’una, e facendoli torto all’altra, quando fi voglia eoa-trafta-rvi-. - - _ fi- f •JL- - - ' ... 160. Atto Tara o un Grande , che voglia camminare per gli termini ragionevoli, e che non abufando, ma ufando l’autorità, faccia. ceffare di quelle difficultà, che fenza ragione difficulterebbono la pace : o in difetto ilio un’amico ad ambe le parti, e perciò confidente loro, il quale abbia intelligenza di quelli trattamenti. \ lóri Ripigliandoli ora l’.oifefa di parole non propulfata con Mentita, se è "con carico, s’intende che f offerto'Rabbia udita, e non -abbia avuto cagione di rifpettar luogo.., nè perfona, nè avuto ragionevole fofpetto df foperchieria. Qui per levare più che fi poffa. il carico hifogna veder di ridurle il cafo l’uo all’ambiguità, col cercarfi attacco Hi qualche circoftan-za , donde egli non udiife la parola ingiuriofa , o non poteife rifentirfi; o col fare che fia in punto per dar fa Mentita, la quale però non dia, affinchè tanto meglio, col fare che l’ingiuriatore revochi la ^parola ingiuriofa, fi poffa venire alla pace .poiché ove fono minori difficoltà, gli adattamenti feguono tanto più di leggiero. Nè per quefto f ingiuriato farebbe di peggiòr condizione, attefo. che nell’accordarli le parti fi nxoftre-rebbe, che quando l’offenditore non avelie levata l’ingiuria, non farebbe reftato dall’offefo di ribatterla col.mentire.- 1Ó2. Quella forma fi può tenere ne càfi ambìgui . Ma ove il carico chiaramente conftaffe , tal che non vi fi poteife ritrovare altro attacco, ancora che il caricato andaffè a ritrovare il nimico, e ripeterlo lé parole paliate tra ambidue voleffe mentirlo/ potrebbe,, il mentito, volendo «fargli eortefia far queftione feco ; ma non già accettar la Mentita per non pregiudicarfi. Sopra che non è da parlare, per effere fatte quelle fcritture agli uomini d’Onore, e non ai difonorati... ' 163. Ma ove l’ingiuria, non apportale Carico alcuno, perciocché l’in- giuriato folfe fiato colto in termine, che non avelfe dovuto dare la mentita : allora potrà darla torto che fia in libertà^ e ficurezza di darla, e come dicemmo nell’ altro cafo , farà anche più a proporti to, che quando egli s’appretti per darla, venga impedito dal negoziatore.della pace, affinchè fi faciliti l’accordo. -ri . . ■ 164. Levarti 1’ occafione del dar la Mentita col levarfi la parola ingiuriofa : il che non fi può- fare acconciamente , se non fi riduce 1’ ingiù— ria a’fuoi. principi. 165. Detto abbiamo ; che ogni ingiuria, è a due modi , cioè o non fpontaneamente., o fpontaneamente; e che il primo modo è o per ignoranza;, o per forza; ed il fecondo è per palfione, o a iridio.- 166. Quando adunque fi vorrà cancellare la parola ingiuriofa, bifogne-rà vedere, da quali di quelle offefe fi poffa derivarla .: come se f’offendi-tore non fapendo chi io mi forti , nriaveffe ingiuriato di parole-; e noi fapeffe, perchè io folfi fiatò tolto da lui in ifeambio per rifpetto dei mio effere travedilo , o del mio aver parlato, in generai^ ,e non, credendo La Pace del Pigna, N mai