5>4 La Tace 139. Non fi dando Mentita a parola ingiuriofa , e potendofi darla , fi rimane caricato. Alle volte s’è in termine, che non fi dando fi dubita , fe con efcufabile cagione non fi fia data, tal che il carico è dubbiofo 140. Alle volte il cafo è chiaro; perciocché in effetto non fi fia potuto darla rifpetto al luogo , o al cofpetto della perfona, dinanzi a cui fi fia, o al giufto timore d’ effere foperchiato , provocando la mentita una fubita ribattitura co’ fatti , per modo che pazzo è colui, che s’ induce a darla fenza filiere in punto per difenderla. 141. In .quelli cafi è data la dilazione, ficchè io mi rifervi a rifponde-re un’altra volta; e fecondo le circoftanze delle cofe può anche chiamarli data incontinente, quando io interponendovi tempo, per non poter far di meno, la dò allora che polfo . 142. Il proiettare ne’fuddetti cafi è cautezza, «ed il darla anche copertamente , come s io dirò : mi riferbo a dare quella rifpofta, che dalla riverenza eh’ io porto al cofpetto del Principe, o dalla ragionevole fofpizio-ne, ch’io ho di non effere offefq, mi è vietata; e poi prefenti teftimonj darla in luogo ficuro - 143. Tuggefi anche di darla feopertamente , quando s* ufi il contrario in cambio .delia negazione . Tu dì ad alcuno ch’egli è un trillo; ed egli, non. effendo i termini pari, nè potendo però parlare liberamente, rifponde eh2 egli è uomo dabbene. Qui ancora fecondo la materia foggetta fi. può dire, che coftui non folo fi fra falvato«, ma che anche abbia aggravato f ingiuriatore ; perciocché il tutto confitte nel fare, che nella contefa fi feor-ga che tu abbia fatto di condizione inferiore il tuo nimico ,. 144. Altri medefimamente per «eceflìtà farà, tiratoio parole, o in ifcrìt-tura, donde bifognerà ch’egli intacchi, .0 punga alcuno; e perchè il ricevere Mentita è il tirarfi addotto troppo difvantaggio, andrà confiderando, come poffa fchifare d’filière mentito. Due fono le maniere: o dire fchiet-tamente quello, che fi vuole, quando fi fia in cafo chiaro, ficchè la macchia, ch'io dò all’ avverfario , ita notoria, o poffa da me provarfi con pronti, ed .abili teftimonj , perchè allora la mentita fi ritaglia , e retta vana; o ricorrere ad alcuni rifugi, come : per mio parere hai proceduto male ; io credo che tu ih abbia ingannato ; fe tu abbi fatto il debito tuo, o no , il lafcio al giudizio del Mondo ; non fo quanto fia ragionevole il termine, che hai tenuto meco, ed altri modi fimili. la rifpofta di chi fentiffe quelle pinture, potrebbe aneli’ ella effere cosi cauta, e così ardita inficine, che faCeffe «fette l’avverfario coperto, e pallai fuori della gorgezza, 0 l’induceffe a rimanere di fotto. 14Ò. Quando fiamo in ifìató, che non poffiamo dire ingiuria , che poffa trovai li , e che infogni in effetto dirla fenza alcun riguardo come fe fc-ffimo neceffitati a chiamare alcuno per mancatore, ficchè la mentita ci venga contro ; overo quando fi fia a fronte al nimico : ed allora avuta che s abbia la mentita, fi dovrà fare ogni sforzo per ributtarla, con percuotere, « urtare lui., 0 pittargli cofa alcuna contro, ficchè fi faccia ri- ma-