Di Lodo vie o ^ntoni ó Muratori. ? ni degni di fede , ovvero d’ eflsre flato fpinto a quell’ accufa da giufìo dolore, qual farebbe il dolore del padre, della madre, della moglie accu-fanti altrui per la morte del figliuolo , o del .marito. In tali cafi non fi prefume calunniatore chi accufa ; ma sì ne gli altri , ove non fi ha nè giuda cagione -, nè buon fondamento per muovere , nè pruova per folle-ner la querela : come fe uno , contro a cui foffe fiata gittata una palla di neve da luogo , ov’ erano molte perfone , accufaffe di quella oflfefa Tiberio , folo perchè quelli fi trovava infieme con quelle perfone . Ma fe niun’ altro, fuorché'Tiberio, in quella torma di gente foife nemico fuo ; fe Tiberio, e non altri , s’è Ceduto far qualche movimento di braccio , e di corpo , denotante il gittamento della palla ; fe Tiberio ha profferite o avanti, o dopo il colpo alcune parole, da. cui fi poffa argomentar quel-1’ azione : allora l’offefo querelandofi contra Tiberio , quantunque non pruovi la querela , o quella fi fcuopra poi manifeftamente falfa»: non fi dira, nè fi prefumerà, ch’egli abbia voluto ingiuriare altrui, ma sì bene eh’ egli abbia proccurato di difendere l’Onor fuo, e di valerli della ragione fua : e chi ufa la fua ragione , e il fuo diritto , non fa torto ad alcuno. Adunque mancando sì fatti indizj , o pure effendo quelli fievolif-fimi, e temerarj , fe ciò non oliarne vuol taluno formare un accufa , eh* egli pofeia non pruovi : dovrà dar foddisfazione all’ accufato vincitore , a -per l’imprudenza , o per la malizia , e malignità ufata in accufarlo contra ragione ; e quegli, eh’ era prima accufato , diverrà giufto accufatore contra dell’ altro. 6. Se dunque fi fon trovati ragionevoli indizj , e motivi di accufa * chi fi fente danneggiato , ed offefo o nell’ Onore , o nel corpo , o nella roba, propone la fua querela avanti a i Giudici privati , chiedendo il ri* farcimento, e la foddisfazione del danno, ed aggravio portatogli. Quindi 1 avverfario, cioè 1’accufato , o niega tutto, o parte ‘ o pure confeffa tutto il Fatto, ma ne efclude la colpa, e fi cuopre collo feudo delle Eccezioni , rifpondendo per cagion d’efempio : eh’ egli ha bensì ferito altrui, ma per difefa propria, ma fenza intenzione d’offenderlo ; che ha tolta la roba , ma che quella era fua , o l’ha tolta fenza avvederfene , e fimiii cofe. Di ciò, che è confeffato dall’avverfario fecondo la mente dell’acculante , più non fi difputa . Rivolgefi tutto lo Audio a mettere in chiaro le cofe dubbiofe , e negate ; e ciò fi fa colle Pruove , le quali altro non fono , che dimollrazioni della Verità . Ma a chi tocca il portar quelle Pruove ? 7. E’ da dirfi , effere Regola generale : Che 1’ Attore , o Accufatore, cioè chi dice , propone, ed afferma in maniera affermativa j o negativa, qualche cofa contra d’ altrui , è obbligato a provarla , quando 1’ avverlà-rio , o fia il Reo , la nieghi , ballando a quell’ ultimo per difendere fe fteffo la fola negativa fenza altre Pruove . E’ accufato Eugenio d’ aver detto, eh egli vuol battere il fervidor di Caio, o d’avere uccifo un cane da caccia d’un Cavalier fuo vicino. L’uno, e l’altro fi niega da Eugenio. Invrod, Alle Paci Private B II