-■■■■ . C E M E N QUARTO. T I A Hi quanto fu al mio Sol contrario tl Fato. Ahimè eh' io veggio il Carro , e la Catena, Alfin col tefehio d' atro /angue intrifo. AÌ Gioco della Cieca Amor giocando. All' Eroe Tnvigtan con agita immote. Alma cortefe, che dal Mondo errante. Alta Reina , i cui gran fatti egregi. Amo Leucippe. Ella non fa, non ode . Amor , che 'l reai feggio , e la corona. Amor m impenna l' ale -, e tanto in alto . Amore talvolta a me moftra /e ftejfo. Amore Alma è del Mondo , Amore è mente, Antica Età, che nell' ofeuro feno. Aperto aveva tl Parlamento Amore. Belle rofe porporine. Benché tu fpaxj nel gran giorqo eterno , Cantiamo Inni al gran Dio. Nel Cief nel Mondo. Cento vrgptofi pargoletti Amori. Che guardi y e penft? lo fon di fpirto priva. Chi defia di veder, dove ¿adora-. Chi è coftei che nofìra e taf e adorna. Chi è coftei, che tanto orgoglio mena. Chi è coftui, che in dura pietra jcolto. Chi non, fa y come furga Primavera. Chi vuol veder quantunque può Natura, Ciò, che penfando vai. Col guardo in terra, e co fofpiri in Croce, Così pairlommi: e per l’ afflitte vene, Coftei, che viva in bianco /affo miri. Credo -, che a voi parrà , fiamma mia viva, Cura , che di timor ti nutrì e crefci. Dal Pellegrina che torna al Juo foggiamo. Dalla pili pura , e piu leggiadra Stella , Dammi y Nife, quel hicchiero. Dan-gar vid' io tra belle Donne in fchìera. Deh mirate , o Verginelle . Deb perche con tra lì empia invida Morte, 321 .373 28«? 37^ 421 424 24? 382 417 33^ 227 3*4 392 377 43° 3x6 282 349 273 247 362 335 437 384 275 39i 402 234 274 411 379 385 437 2 59 223 331 271 Del