Poesia L i b. III. ip fe non giugneranno effi a confeguire una foda riputazione , ovvero un’ orrevole , ed agiata fortuna . Dalle quali cofe può dirfi ancor provata 1’ altra propofizione : cioè che la Poefia per cagione degli argomenti amorofi è divenuta, o direttamente, o almeno indirettamente dannofa, e difutile alla Repubblica, e alla Facoltà Civile. Nulladimeno aggiugniamone ancora una pruova. Certo è, che quantunque la Poefia , trattata con maniera sì onefla , a molti non paja dannofa, pure può parer tale a perfone più gravi , e auftere , che non fon’io. Imperciocché non avendo buona parte di sì fatti verfi altro fine , che quel d’ efpugnare 1’ oneftà , e la virtuofa coftanza altrui : come non potranno chiamarfi nocivi al buon Governo Civile? Forfè il Petrarca fteifo, i cui affetti furono creduti cotanto onefti , . in più d’ un luogo delle fue Rime s’ oppone alla pia credenza di chi io venera , e maffimamente ove fi duole di quell’ ardor fallace , il quale, come egli dice, Durò moli anni in afpettando un giorno , Cbe per nojìra falute unqua non venne . Il medefimo può raccorfi dalle Rime di tanti altri Poeti , non men del Petrarca onefti nello Stile, i quali fi lagnano dell’altrui Modeftia , eh’effi appellano Crudeltà , e tutto giorno van chiedendo mercede. Che fetali verfi furono, e fon farmi per vincere la virtù del debole feffo, poffono confeguentemente condannarli come cofa dannofa ai Cittadini delle ben regolate Repubbliche . Ma ponghiamo , che puriffimo fia il fine , e 1’ affetto di quelli Poeti ; fervendo però i lor verfi d’ efempio all’ incauta , ed innocente gioventù , facilmente la rimuovono da i proponimenti gravi , e le fanno credere dolci , gloriofi , e leciti i delirj della paftione amorofa . Adunque la Lirica ripiena delle follie degli Amanti del Mondo , avvegnaché di onefti fentimenti armata , può recar danno all’innocenza, e alla tenera Virtù de’ giovani . Ove da’ Poeti fi narralfero le lor follie amorofe, e fi riprovaffero da i medefimi nel tempo fteifo, potrebbe la gente concepirne qualche abborrjmento , ed imparare a fuggirle . Ma non le de-fcrivono coftoro per V ordinario , fe non affine di riportarne o profitto ap-preffo all’ oggetto da loro amato, o lode , e fama apprelfo i Lettori . Perciò da tali el'empj fi confortano gli altri non a fuggire , ma più tofto a leguire la lor pazzia , maffimamente deferivendo talvolta i Poeti come una feliciffima paffione , a un mezzo Paradiló la fortuna del loro affetto verfo i terreni oggetti . Giunfe il Bembo infin’ a dire quello dtlordinato ed empio fentimento : £ s’ io potejfi un dì per mia ventura Quefle due luci deftofe in lei Fermar , quani io vorrei • Su nel Cielo non è Spirto Beato , Con eh' io cangi affi il mio felice [lato . Nel che di gran lunga meno ardito s’era dimoftrato il Petrarca nella Canzone 2. degli Occhi , benché diceffe : G 2 Nè