■A Della Perfetta 4 e la probabilità agli affetti rapprefentati, ma la lunghezza, e troppa improprietà del Canto delle Ariette , rende languida la pafiione , o ne lmorza tutto quel poco, che prima per avventura s’era accefo negli uditori (0). Chi canta con tanto ripofo , e con sì ftudiata Melodia i fuoi affari , le fue difavventure , i fuoi fdegni, non ci può mai parere, eh’ egli parli dad-dovero ; e perciò non può vivamente muoverci, e toccarci il cuore, Nulla dico della {convenevolezza delle voci , mentre le parti principali fi vogliono rappreíentare da i Soprani, intantochè gli Eroi della Scena., in vece d’ avere una virile, e graviffima voce, {conciamente comparifcono par- lanti ( b ) con una molliffima , e femminile . Ecco adunque in mezzo a tanti difetti de’ Drammi perduto il fine della-vera Tragedia , che è quello di muovere , e di purgar le paffioni dell’ uomo . Quello bensì ordinariamente s ottiene dalle Tragedie ben fatte , e ben recitate lenza Canto; moftrandoci la fperienza , che fi partono da effe gli uditori pieni di com-paffione, di terrore , di fdegno , e d’altri affetti. E nulladimeno quelle oggidì o non fi curano , o non s’ amano , avendo la Mufica , e i Drammi occupato 1’ imperio. Tuttavia poiché da’ moderni Drammi non fi può fperare il fine , e il frutto, che dovrebbe arrecarci quella tal Poefia , otteneffero almen’ effi 1’ unico loro , o principal fine , che è quello di dilettarci col Canto . Ma in ciò pure fono elfi difettofi , potendofi per 1’ ordinario dire , che maggiore del diletto è il tedio , cui fperimenta la gente in udirli . Cagione di ciò è 1’ eternità della Mufica , fpendendofi almen tre ore , fpeffe volte quattro, e ancor cinque, o fei, in rapprefentare un Dramma (c) . Quan-tun- (a) Chi canta'-co» tanto ripofo ec. ) Perlìo nella Satira I. come ho notato di fopra: ----- Cantar , qv.um t<^ fracla in trabe piclum Exportet ’humero ? ---- porti il noto, e canti? E quivi fopra: —— Cantei fi naufragar, . «¡fem Protufirim?------------e fe [cappato Un dal naufragio canti , io trarrò fuore Mi fera orava ? Con una mollifftma e femminile. ) S. Cipriano nel Lib. z. delle Pillole Fpift, j, trattando dell’ abufo de’Teatri: Evirantur maree; omntr honor & vigor fexus enervati corporis ttedecore emollitur ; plufque illic placet, quifquìs virum in feminam magie fregerit. . Sc) Quantunque fia la Mufica una foàvifftma cofa ec. che preflo generano fazietà . ) Ciò Rii ta ricordare d’ un piacevole patto d’Aritlofane nel Pluro , ove Cremilo vecchio , e Cario- \ ne , che noi diremmo Cariino , cioè Schiavo della Provincia di Caria , fanno a gara a commendare e incenfare Pluto , lo Iddio delle ricchezze ; delle quali tante lodi Pluto ammirato elclama: TIxopTlOf . E 7« TOaauTcc l'iiase'iror Eijfz’ di av oroiùr . con quel che fegue. Il qual patio, ftratto dalla mia traduzione, dice; così: Pluto Io tante cófe vaglio a fare filo? Cremilo . ® i. P" Giove, di quefle agirti più molte, Talché niun di te fia flucco mai: Poiché- viene in faflidio ogni altra cofa ; Amore. Car. Pane. Crem. MUSICA. Car. Crem, Onor. Car. Stiacciate* Ctem. Virtù, Fichi fochi* Crem.