Poesia Lib. III. 6$ rì, o degli Agrumi; fopra la Caccia sì delle fiere, come degli uccelli, o fopra la pefcagione; o pur trattare in veti! la Teologia , la Filofofia Naturale, o Morale, come ancor la Geografia, .l’Aftronomia, l’Arte Militare, la Nautica, le Leggi de’ popoli, ed altre Amili Scienze, ed Arti, converrebbe fecondo quella Idea immaginare, o pur trovare qualche azione umana dilettevole , e capace di fervire per sì fatto modo all’ intenzion del Poeta, ch’egli vi poteffe acconciamente inferir quell’Arte, o Scienza, eh’ egli aveffe prefa a trattare . Poi dovrebbefi accoppiare alla Materia fomma chiarezza , ugual varietà , e abbondanza di gentili invenzioni . Io fo , che il Bembo nelle fue Profe , e altri valentuomini han biafìmaro Dante , perchè mentre egli nel fuo Poema ha voluto moflrar d' effere di ciafcuna dalle fette arti y e della Filofofia , e di tutte le Crifìiane cofe Mae-fìro, men fommo , e men perfetto pojcia è flato nella Poefia. Ma fe, come altrove abbiam detto, avelie voluto Dante adoperare alquanto più l’Ingegno Amatorio , e fi folle fludiato di chiaramente dipingere que’ pezzi d’ Arti, e Scienze, eh’ egli andava incafirando nel fuo Poema , io vo ragionevolmente credendo, ch’egli non folo avrebbe fchivata fomigliante accu-fa, ma fi farebbe ancor guadagnata in ciò gran lode, e lode d’eccellentif-fimo Poeta."Si può comparir Filofofo, Teologo, e Maeftro dell’Arti tutte in Poefia, e nel medefimo tempo eifere buon Poeta, purché s’ adornino con bizzarra novità, e fi trattino in tal maniera le cofe , che lo ftef-fo popolo fenza pena poifa comprenderle, e comprendendole fentirne diletto . La maniera dunque di trattar sì fatte materie in Poefia ha ben da eifere differente da quella, con cui fi trattano fopra la Cattedra. La Poefia le dee dipingere con vaghiflìmo,itile , con ingegnofe , e fantaftiche invenzioni , e dar loro un color dilettevole, che fotnmamente faccia piacerle ancora a i meno Intendenti . Che fe la Materia non è capace di quelli ornamenti, il Poeta volentieri 1’ abbandona, feguéndo il „configlio d’ Orazio : ....................... Et qu# Defperat , trattata nitefeere. pojfe , relinquit. Non fi convengono perciò alla Poefia i termini Scolaftici , e quel Linguaggio particolar delle Scuole, parte nato dall’ignoranza de’ fecoli tra-pailati, e parte inflituito dall’intemperanza de’ Peripatetici dopo il 1200. per brevemente efprimere la fottigliezza de’ loro interni concetti ; poiché non effendo quello intelligibile al popolo , a cui principalmente s’ affaticano i Poeti di piacere ; non può per confeguente arrecare altro che noja, e difpetto . Si abborrifee ancora per la medefima ragione dalla Poefia tanto la Metafifìca , quanto la Matematica fpeculativa , 1’ Aritmetica , la Geometria , e fimili Arti , che non fi poffono con lenfibili colori , e parole intelligibili dipingete al popolo . Le altre Scienze , ed Arti per lo contrario lon vedute con buon’ occhio da’ Poeti , e da’ lettori de Poemi , quando però fieno veflite con gran chiarezza , e -leggiadria dall Ingegno Amatorio . Se il Comento è ior neceffario , facilmente fi finarrifee tutto