joó OSSERVAZIONI per le controversi? abbiano inai fatto nulla in fervigio della fletta Sede Apoftolica, e fe abbiano meritato , e meritino tuttavia , che i Romani Pontefici c©nr fervino per etti qualche benignità , e parzialità difìinta . Io certo per me non fo intendere , come oggi fi voglia rappre* Tentare al Pubblico una Cafa tanto divota e grata alla Chiefa Romana con un carattere diverfo da quello , eh’ ella ha Tempre mai portato , quafi che in lei fi nudriffero oggidì Maflime differenti, nè foiTc degna d’ettere più Vaffalla della S. Sede, e quafi che lo fletto Serenifs. Sig. Duca Rinaldo I. non aveffe dato alla S. Chiefa tante pruove della Tua figliale riverenza , e premura ne’ di lei veri vantaggi, e fpeziak mente fotto il Pontificato d’Innocenzo XI- di gloriofa memoria,. Che fe gli Efìenfì , come ci va ricordando cotefìo Scrittore, furono del 1318. e del 1510. in difgrazia de’Sommi Pontefici: egli è ben chiaro, che ni un Potentato, o Principe, non nato jeri, è flato efente da fir mile difavventura -, e quefìo anche avvenne a i Principi d’ Effe per cattiva coflituzione de’ tempi, e non già per delitti veri e provati, come occorrendo fi farebbe collare . Che fé poi fi pretendeffe in oggi, che la gratitudine proiettata fempre dalla Famiglia Efìenfe a i Romani Pontefici dovette giungere fino a non defiderare , che le fia refìk tuito ciò , eh’ ella crede men giufìamente a lei tolto : io non fo, fe una tal pretenficne fotte lodevole ; ma fo bene, che non dovrebbe fperarfi tanto dall’ altrui virtù . LXXVII. Injujfiftenga de ¿lì Aggravi 1 eie Jì pretendono in fatti dagli Lift enfi alla Camera Apoftolica . NOn afpetti poi VS. Illufìrifs., che io le parli punto degli Àggvav], che cotefìo Autore nel Cap. XXX. e ne’ due Tegnenti pretende fatti alla Camera Apofìolica nel Trattato, e dopo il Trattato di Pifa, non parendomi di doverle far perdere il tempo in informarla delle forti ragioni della Cafa d’ Efte già prodotte per le Valli di Canevè, e ffelboìco , mentre quefte fono liti private colla Bonificazion di Fer** rara , alle quali fi fa troppo onore in cotefta Scrittura con favellarne propofito. Nè meno le ragionerò del Trattato fretto di Pifa , ove non fi parlò già , nè fi pensò mai di parlare, e molto meno di con-* Venire per alcuno de’ tanti Gius Feudali occupati dalla Camera Apo-ffolica alia Cafa d’ Efte , ma fellamente fi parlò di Beni Allodiali, 0 come attefìò il medefimo Papa Aleffandro VII. nella fua Protefìa rife-. rata in cotefta Lettera alla pag.30. fi trattò fopra alcune VALLI PL* &CATGRIE di Cornacchie). E in quanto a quefìi Allodiali ( oltre a tante^ altre Allegazioni, e Scritture pubblicate dagli Efìenfì per que’Beni, eh’ erano loro detenuti da cotefta Camera ) potrà VS. Illufìrifs. inten- dere