DEL DOMINIO DI CO MA CC H IO, i4j dum ex certa nofira fcientia, animoqite bene deliberato, ac /ano ¿F muPD ro accedente confili o , nullo juri? vel fallii errore interveniente , nìotu proprio- , ac omni meliori modo , prcedibia fuifie & effe vera recognofcimu? , ¿F ad perpetuami rei memoriam decernimiis , ae de dar am u? &e. E così avreb« be fatto 5 e dichiarato ancora Clemente Vili., fe alcuni fuoi Minifìri, in vece di fpingerlo a fubitanee , e rigorofe rifoluzioni , gli averterò non Ertamente rapprefentato in quella oecafione , come azione più plaufibile , e degna , il non precipitar le fentenze , e il trattare con feverità minore ( e maffimamente per cagione di foli Beni temporali } chi fupplicava , perche follerò udite le fue ragioni ; ma gli avefo fero anche ricordato certe altre Maffime, men’utili sì, ma più giù* riofe , 4e quali VS. Illufìrifs. non ha punto bifogno , di’ io venga ri= cordando alla di lei fomma erudizione , zelo , e prudènza . Ma per buona ventura accoppiandoli ora e una cognizione efatta di quelle Maffime , e un defiderio nobiliffimo di metterle in efeeu-zione , nel Santiflimo Regnante Pontefice CLEMENTE Undecimo ; qual tempo più proprio potea darli alla Serenifs. Cala d’ Elie , per ifperar di riavere ciò , che Ella dimofìra , che non fi dovea togliere a’ fuoi Maggiori, e a cui Ella non ha mai rinunziato , e molto meno rinunziò colla Convenzion Faentina , in cui lì trattò di rilafciare il folo Pffiffio di Ferrara , benché quell’ Atto per fe fìertb forte nullo ed inefficace,nè porta nuocere ai Succertbri del Duca Cefare ? Chiede pertanto giufìizia la Cafa d’ Erte , e fi promette d’ ottenerla fotto un Pontefice di virtù e intendimento sì grande . Quefìe fono liti di Beni temporali, e in erte certo è , che gli fìefli Sommi Pontefici non vanno efenti dal prendere degli abbagli , sì per difetto, o infedeltà delle informazioni , e sì per le fegrete batterie degli affetti umani ; poiché non meno in euor loro, che in quello degli altri, poffono perorare le lufinghe , e i defiderj comuni ad ognuno di crefcere in agi e potenza , maffimamente fe a’ loro Minifìri riefca di farli comparire fotto il manto del zelo , e della pietà . Ne i Giudizj delle materie fpettanti alla Religione, e a’Cofìumi, noi fappiamo, e confef-fìamo i particolari Privilegi .dati da Crifìo a i Succertbri del Principe degli Apofìoli ; ma non fi fìendono già tali Privilegi anche a i Giudi* cj de’ Beni , e Stati temporali , e a tante altre liti, e difpute del Mondo. Di quefìe diceva il Santo Pontefice Gregorio il Grande {a}'. Quid vniraris , P.etr,e , quia fallimur , qui -bornines fumus l An mente excidit , quod David , qui Prophedce fpiritum balere confueverat , contra innocen-tem,Jonathce filium fentendam &c,E S.Antonino così fcrirte: In talibus Papa poteji errare', ¿F ratio eft, quia cum fit purus homo, & .viator, & non confirmatus in ¿rati a inordinate potefi affici ad ali quii? , & contra ali-quo?, ¿T Qotefi. de dpi per fai far prob adone?, ¿F attefiadone? &e.. Lo fìertb Viene accordato da i medefimi Papi nei Cap, a nobi? de Senti excomunic. Tomo VI Com. I. T Ora (S) Site. I, Dialog. (b) Fari. tìt, 12. cap, S, §. 2.