DEL DOMINIO DI COMACCHIO.	9i
pregio diftinto, 1’ ettere fiata anticamente anche Nobile di Padova , cioè Nobile d’ una delle più gloriofe Città d’Italia , e d’ una Città in que’tempi libera, e d’juna Città, che da molti Storici viene in certo modo aiferita Madre della fletta Città di Venezia . E tanto più dee tettare obbligata di ciò a coletto Autore, quanto che de’ moltiiìimi Scrittori , che d’ etta anno trattato , niuno precifamente avea prima d’ ora fcoperto il pregio di quefìa fua Cittadinanza . Certo quello fletto Rolandino Autore del Secolo XIII. ( le cui Storie citate in cotefìa Lettera alla pag. 34. da me fi confervano fcritte a penna) altro non dice nel Cap I. Ljb. I. delle fuddette Storie , che le feguenti parole : Inter cceteras darai Dom&s -, & excellentes Nobilium , qua fuerunt, ¿3* funi Indie in ipjd MARCHIA TERVISAEIA , qùatuor meo tempore fama fatis , & adibus ' claruerunt. Una ESTEHSIC, altera de Camino 9 tertia de Romano , & quarta de Campo S. Petri .
Io non voglio negare , che non potettero gli Eftenfi prendere la Cittadinanza di Padova : il che era di gloria anche a Principi lor pari» avendola prefa in que’ tempi il Patriarca d’ Aquileja, e i Vefcovi di Feltro , e di Belluno , come narra il fuddetto Rolandino (a). Ma che dii quella fletta Città traeflero f origine loro, non fo già con qual fondamento fi potta aflerire ; e fono poi certo , eflere un* opinione aerea, che nell’Anno 1213. la Cafa d’Ette fotte tuttavia Cafa Privata» anzi Suddita de’ Padovani, ficcome vorrebbe dare ad intendere 1’ Autore della Lettera con dire , eh’ etta in que’ tempi era tuttavia Cittadina di Padova, e Aldobrandino EJtenJe fu sforzato ad ubbidire alla Comunità di Padova , come Cittadino cT effà . Ripeterò aneli’ io le parole del Monaco Padovano : Cum Hobilis Marchio Aldrevandinus nollet Communitati Paduce fubjacere , Paduani arcem EJlenfem cum machinis objede-runt . Videns àutem Marchio Aldrevandinus fe non pofjè amicos fuos, qui objìdebantur , commode adjuvare , pariterque feiens 9 quod durum e/2 centra Jtimulum calcitrare , coadus' juravit, Jicut CI EIE, Comuni Paduat in omnibus OBBEDIRE . Aldobrandino Marchefe d’ Ette , HOBILTS MARCHIO , promife d* ubbidire alla Comunità di Padova , ma a guifa <E un Cittadino , e non già perche fotte Cittadino Privato, e Suddito di Padova . Allora i Padovani erano poffenti in armi, e prevalendo le forze loro con quelle d* Ezzelino fepra quelle degli Eftenfi , il Marchefe per conto degli Stati da lui goduti in confine del Padovano , ma preteft dal Comune di Padova per fottopofìi alla giurifdizione del loro Pode-fìà, e Territorio , fu coftretto a ricevere la legge da i Vincitori. Ma fu egli il primo Principe , che foccombette in una guerra, e promet-tette , che parte de’ Tuoi Stati ubbidirebbono a chi non ne era prima Padrone ? Ciò allora frequentemente accadeva, e Turni Città bene fpef-fo diveniva fuddita dell’altra. E che avvenne di quella guerra ? Non la trovò giufta lo fìeifo Innocenzo III. Pontefice Romano , e perciò in
• favo-
la] Lifr, 2. Cap, 1.