DELDOMINIODICOMACCHIO, 3f> ve Terram COMACLI, vali es , terram cultam, ¿7 incifltam, Memori», ¿7 bufcos , venationes , ¿7 fylvas , pifcationes, V aquas falfas, & dulces di-¿dee Terree Civitatis COMACLI ; ejufdem Dioccefis,ß Territori}, cum omnibus aliis & ßngulis connexis , ¿7 ’dependentibus ab eadem, cum omni bollore , & jurifdidione, dißridu, & dominata, ac mero ¿7 mifrto imperio* ¿7 baylia. $. XXVI Comaccbio riconofeiuto -per Citta Imperiale da i due Federighi I t e IL e in potere de Polentani . ORA egli è da fapere, che glìmperadori non folamente continuarono Tempre la loro Sovranità ,* ed efercitarono la loro Giurifdxzio-ne fopra Comacchio ; ma Federigo I. dell’ Anno i177. nominatamene te il prefe fotto il Mundiburdio , o iìa lotto la protezione Cefarea » riconofcendd quegli uomini ( i quali benché Pefcatari, erano* però abi-tanti d’ una Città ) Sudditi dell’ Imperio , con ifpecificare ancora P eftenlìone del Territorio, e Contado loro . Il Diploma fu dato apud Ravennani XFT. Lai. furili e fu Rampato non folo fra le Ragioni del-la Serenifs. Capa d' Eße fopra le Valli di Comaccbio , ma ultimamente dal Ferri ancora nella fuà Storia di Cornacchia (a\ Federigo II.più efpref-famente autenticò quello Gius con un’altro Diploma dato Ravenna A» MCCXXXI. , e parimente publicato dal fuddetto Ferri. Ivi riconofcé Cives Civitatis NOSTRA^ COMACLT per Sudditi Imperiali, e perciò riceve la loro Città fotto la protezione fua , e deli* Imperio , tante quam SPECIALE DEMAA1UM Imporli, ¿7 omnes Cives ejufdem, tam-quam fpeciales bomines , ¿7 pìfcatores Noßros , cioè come un riferbatp dominio del S. R. Imperio, col confermare loro tutto ciò, che po{ledevano . Goderono i Commacchieiì di quefio Privilegio, fenza punto rico-nofcere il Dominio de’Sommi Pontefici, finché nell’Anno 1275. determinarono di metterli fotto la Signoria di Guido da Polenta, perfona potente di Ravenna. Efifie nell’Archivio Efienfe (f) lo Strumento, òTMan-dato di quel Popolo , fatto in pieno arengo Communis Civitatis Contadi * dove c^nfìituifcono due Proccuratori ad eligendmn virum nobilem Dominum Guidonem* quondam Domini Alberici de Polenta , in fuum perpetua** lem- Dominum , ¿7 Gubernatorem , Adorem , ¿7 Redorem totius Civitatis, ® Dißridus Comacli, con dargli mero, e mifìo imperio t e pien$ autorità . ♦ [a} Lib. 2. cap 25. f. XXVII. Cb) Lib. C. 79.