DEL DO M I N I O DI C OM A C C H I O de Regienfi Fpifcopatu, cum omnibus fibi adiacenti is9 a venerabili Ottone ^u)o 9 tibi , tuaque Fcclefia attributum , confirmamus , flabilimus ? Non era forfè prima il Vefcovato di Reggio fotto alla Metropoli di Ravenna ? E come l’Imperadore Ottone gliel* aveva egli conceduto ? Io perciò non mi fiderei molto della fìncerità di quefìo documento, e più tofìo inclinerei a credere , che avendo alcuno oifervato, come da lì innanzi per qualche tempo , gli Arcivefcovi Ravennati goderono Comacchio : fìimò di poter’ attribuire a Gregorio V. la conceffione di quel governo , quando con più ragione fi dee dire , che F Imperado-re fu quello ; che gli concedette Comacchio . A buon conto s” è veduto,, che Adelaide Imperadrice era per F addietro padrona di quella Città , e anche di Ravenna ; e probabilmente ella fu , che diede agii Arcivefcovi quello Stato ; e Gregorio V. altro non fece che conferma-? re la conceffione imperiale Si può anche aggiungere per un fegno del Dominio d’ Adelaide Imperadrice in Comacchio un* altro Diploma riferito nel Bollario Caffinefe (fi , e dal Pucinelli nella Cronaca della Radia Fiorentina pag. 18, ma con varj errori , in elio dona ella al Monifìero di S. Salvatore di Pavia Monaflerium. conflrufbum in loco , qui dicitur Pompofa, & omnia , qua in Comaclio funt , qua intra Caftrum funt, qua vel extra cernuntur &c. ¿T omnes Salinai &c. Ma (che che fia di quefio Diploma ) io tanto più mi confermo nell’ opinione , che dal folo Imperadore la Chiefa di Ravenna avelie allora Comacchio, ed altre Città dell’ Efarcato , quanto più ritruovo continuato fopra F Efarcato medefimo F imperiale Dominio , e veggio da lì innanzi gli Arcivefcovi di Ravenna Feudatari Imperiali, e invefiiti di Comacchio dagl’ ìmperadori. Merita eh’ io qui ne faccia menzione, quell’ Editto (P) promulgato dal fuddetto Imperadore Ottone ili. nell’ Anno 998. e indirizzato al Senato Romano, e a tutti gli .Arcivefcovi , Vefcovi , Abati , Marci: efi\ Conti, e Giudici deir Italia . Proibifce egli a i Vefcovi ed Abati l’aìiè* tiare le Pofieffioni delle loro Chiefe ; quia , dice egli , flatus Fcclefia* rum Dei annullatur, noflraque Imperialis Majeflas non minus patitur de-frimentum s dum SUDDITI Flobis debita non pofiunt exhibe-re obfequia . Più d? ogni altro però merita d4 efiere confiderata quella Cofìituzione^ che dell’ Anno feguente 999- il medefimo Ottone III. fece , ed e la Donazione di varj Stati alla Chiefa Romana . La rapporta il Goldafìo nel Tom. I. delle Cofìit. Imper. pag. 226. Quivi P Imperadore tratta come cole finte , e fuppofìe la Donazione di Cofìantino , e quella di Carlo , che dal Goldafìo vien creduta quella di Carlo Calvo , mentovata in cotefta Lettera alla pag. io. E perciò foggiugne : Spretis ergo commentìtiìs praceptìs , U ìmaginarìis fcriptis , ex noflra lileralitate S.Pe-tro dpnamus , qua noflra funt ; «0# fibi , qua fuà funt , veluti noflra con-ferimus . E quindi concede al Papa otto foli Contadi , cioè Pifauriutit, D 2 Fa- (b) Collegi. Conc. L,abb. Tom. 9. pag. '¡’"t,. [a] Bull. Caffi Tom. 2. Confi, 52.