DEL DOMINIO DI CO MACCHIO. g] fìita della medefima Città cf Adria . E in quanto a Co macchio, torno a dire, che nel 1325., cioè un’Anno dopo della fuddetta Bolla di Giovanni XXII., quel Popolo con Dedizione fpontanea eleiTe di nuovo •gli Eftenfi per fnoi Padroni. E finalmente aggiungo , che gli Eftenfi. nè prima, nè da lì innanzi riconobbero mai Comacchio dalia S. Sede Apoiìolica . Leggali la Bolla della Reconci Dizione fatta nel 1312.8., leggano quelle del 1332. ed altre per le Beffe Controverfte , e per gli Vi* cariati di Ferrara : non fi troverà * che mai vi fi parli di Comacchio,, ma sì bene della fola Ferrara , e di Argenta . E appunto quefìó me* defimo filenzio de’ Sommi Pontefici, Principi sì vigilanti e pofìenti, Continuato per centinaia d’anni, fu una tacita rinunzia delle loro prete nfio ni fopra quella Città -, e una tacita ricognizione de’ Gius Imperiali ed Efìenfi , venendo pofeia da tutto quello a rifultare una Pie* fcrizione sì forte , e legittima in favore dell5 Imperio e della Cafa d’Efìe , che a nulla più fervivanò folto Clemente V1IL , e a nulla fervono piu per conto di quella Città le antiquate , e ineffettuate Dona* «ioni degli antecedenti Imperadori. LXIh Pretertjìonì Pontificie fopra Cbrrracehio rancide e dì ninna forza a front® dèlia PrèfriZionè Cefi-tea , ed Pftenfe. * Tg Tanto più qtrefìo è Vero , quanto che feiTendofi feanamefìte coli* jL«j fufi i Govèrni degli Stati d’Italia nelle fiere difcórdie del Sacerdozio e dell’Imperio in qUe’ Secoli calamitofi e barbati, ed effendo fe* guite varie vicendevoli ufùrpaZioni e traslazioni di Diritti. , e di Do-Srrhnj, conforme portò la paffionfe, o la fortuna delle guerre : finalmente s’acquetò l’Italia , reffando i Sommi Pontefici e gl® Imperadori ifiafeutfo in poffeitò di quello , che poterono o acquifìaré , o faivare in mezzo a tante burafche. E così da lì innanzi fi continuò, fenza thè più i’una Parte efigeffe dall’altra certi Gius , o Domìnj antichi ; t Così avvenne d’altre Signorie delia Germania , deliìtalia , e della • Francia . Dà che dunque per felicità de’ Popoli s’ erano affodati i Po* stìinj dell’Italia, èon ceffate quella gran facilità d’acquifìare , e perde* fé , di donare , e togliere i Beni temporali , e ciafcuno fi godeva quietamente il fuo : cóme poterono i Minifìri di Clemente Vili, rif-Vegliando rancide Pretenfioni , e in vigore di Titoli , che più non àveano forza per conto di Comacchio , turbare il Poffefib degì’Impe-radori , e degli Efìenfi in quella Città, e far valere un Diritto , che fe non altro, certamente era affatto fcaduto, e preferitto ? Non potè , dico , valerfi allora la S, Sede di quelle vecchie Donazioni e Ragioni , perche quando ancora aveffero una volta avuto tutta la forza, che fi vorrebbe da cotefto Scrittore , pure l’aveano perduta fopra Co- L 2 raac-