8 ÒSSERVA2I0NI PER LE CONTROVERSI^ in Roma fìelfa ., unitamente colla Difefadella Chiefa Romana, per qnatf». to fofìiene il De Marca (a) . in fatti, dice Anafìafio , che Adriano I. mandò incontro a Carlo Magno univerfos Judices ad fere triginta millia ab ba& Romana Urbe, ¿T venerandas crnces , idefi figna , ficut mos efi ad Exar-,chum 9 feu Patri cium fufcitfendiim . Nè altro , che Patrizio di Roma, era lo fìeifo Re Carlo, quando Leone III. creato Papa l’Anno 796.(b) qer Lega-iosfuos claves Confefjìonis S. Petri , ac vexillum Romance Urbis , cum aliis tnuneribus Regi mißt -, rogavitque ,, ut atiquem de fuis Ofitimatibus Romain sminerei , qui Pnfulum Rom'anum ad fuam fidem , atque SUPJECTOìdEM $er facràmenta firmaret. Scrive in oltre Paolo Diacono (fi) Autore di que’ tempi, che il fuddetto Carlo Magno Romanos , ipfamque Urbem Romuleam* *qn& aìiquando Mundi totius Domina fuerat, & tunc a Langobardis opgref-fa gemebàt, duris anguflUs exìmens SUIS ADDIDIT SCEPTRIS. Al che àcconfente Eginardo (d) citato in cotefìa Lettera, mentre dice , che quel gran Principe ampliò il Regno de1 Trancili , perchè Aquitaniam , & Va-feoniam , detnde ITAIAAM TOTAM , tum Saxoniam &c. ELìfiriam quoque &tc. ita ferdomuit, ut eas TRIBUTARIA^ effecerit. E ficcome egli fece F Ifìria tributaria del fuo Regno, così lappiamo , che fece del paefe di Benevento P Anno 786, per teftimonio del Monaco Adelmo , o fia di Eginardo (e), cowoeìiiew ft? arbìtri"?- uiillius Regni refiduam pertlonem fu<& POTEN TATI SURJICERE*P. E pure , fe crediamo ad Anafìafio , avea Carlo molto prima donate alla Chiefa Romana quelle Provincie , o Città. E a quello proposito fi può notare nell’Epifì. 96. del Codice Carolino , che il Pontefice ringrazia Carlo, che gli abbia donate certe Città del Territorio Beneventano , delle quali però i Mefli del Re non aveano voluto dargli altro, che i MonifìerJ, le Chiefe, le Chiavi , ma non già gli Uomini, E poi fi legga l’Epifì. 90. nella quale il Pontefice infìante-mente richiede a Carlo , che non dia Benevento a Grimoaldo , e fi of-fervi, che non P ottiene . Aggiungo in fine, non eifere colà tanto certa , che Comacehio folfe Città o Terra dell’ Efareato. Nella Vita di Stefano IL Anafìafio narra , che Aifìulfo avea occupata Ravenna con altre diverfe Città , e altrove dice, 'avere Stefano proccurato , che il Longobardo red-deret Exarebatum Ravenna ; e il Greco Imperadore chiedeva a Pippino , ehe rendefle ali’ Imperio Ravennatium urbem, vel ceeteras Exarcbatus Ci vitate s . Finalmente Aifìulfo reßituit i/fàs Givi tat es frrfiUtiqs , addens ü* Cor firum » quod cognonfinatur Comiaclttm > £, V. .w * Donazioni di Pigfino, a di Carlo Re » invalide T A conclufione pertanto di quefìe oifervazioni fi è , che noi non fap* JLj piamo bene, nè quali cofe veramente donaifero Pippino , e Carlo alla fa) De Gpnmrd. Sda. ■& Im/>. Lii. I,.rap. il. C<3) incita Kar. M. b) TbginhardCfeuAdelm. Armai. Frane, ad An. 796. Ce) Annui- Rea. Franca , (c) In Lab. de Melenf, Fpife.