1 •CoNTINUAZ. CSttA^P. íí. C. XIV < 3 Città di Ferrara ; fi ftefe a lungo in rapprefentar le ragioni dell’ Eftenfe , in chiedere proroghe , in fupplieare per un’Arbitro , cioè per uno, che non fofie Giudice , e parte ; ma il tutto indarno . L¡’ cpifonema del Papa andava fempre a finire : clic Do» Celare cedef-fc liberamente e pacificamente il poffefib di Ferrara , e che poi fe gli accorderebbe tempo da poter dire quante ragioni ,ei volefie , fecondo la gran maffima Legale : che il Fifco non litiga colle mani vote . Replicava il Giglioli , che i fommi Pontefici non dov.eano in cafi tali prevalerli d’ una confuerudine , comunque fia , introdotta da’ Secolari ; ma sì bene Seguitar la Regola Fintamente fìabiliia da nn' infigne fuo Predeceffore , cioè da S. Gregorio Magno Papa, eque-ila in un Concilio Romano , e quefta rapportata anche da Graziano nel c. Confuetudo Nova 16. qu. 6. a cui la Gloflà aggiugne quelle parole : Qu.od fi Papa cum aliqu-o caufidni babet , wa debei ipfie Judex , ¿7 rem ■occupare , Jed APbhros elìcere &c. Si mife ancora a convalidar quella Regola colle autorità d’ altri Legifti in queito propofito ; ma il Papa montato in collera , interruppe .quelle dilgufiofe iftanze con licenziare 1’Ambafciaiore, il quale parlava sì poco a tenore delle fuc voglie . Erano intanto varj i pareri de’ Cardinali intorno a quello affare , ficeortie ce ne affi cura Anafìafio (ij Germonio Areivefcovo dì Tarantafia , che allora fi trovava in Corte di Roma , lodando i più la cofianza ,e -rifoluzione di Clemente , ma non trovando altri più faggi un’ evidente fondamento di ragioni dalla parte della S. Sede , e parendo loro , che fi dovefièro ben ponderar quelle ancora dell’Eften» fe -, e in oltre che effendo egli pronto ad ubbidire a ciò , che la Giufìizia avelie ordinato , non era di dovere il procedere contra di lui non pertinace al fulmine della Scomunica . Confideravano aneora i pericoli d’ una guerra , in cui potevano mifchiarfi altri Principi , ed anche gli Eretici , per difefa di elfo Éfienfe ; e fpczialmente contra d’una Città forte e ben popolata, qual’era Ferrara, con altri filmili prudenti rifieffi . Però trovava!! perpleffo il Papa, quando eccoti certa perfona .( feguita a dire il Germonio ) chiedere fegreta udienza a Sua Santità . Quella perfona fofpettarono molti , che fofie cautamente mandata da Antonio Montecatino , il cui nome con decoro fu , non ha incito , da me mentovato . Coftui già s’ era ritirato negli Stati della Ghiefa e da lì a non molto fu chiamato in perfona dal Papa a Romas Doveva egli forfè aver trovato , ne’Libri della Politica d’ Arifìoteie da lui coméntate , che 1’ ingratitudine verfo la Cafa d* Efìe , dalla quale aveva egli e j fuoi Maggiori ricevuto tanti benefizi » ceffava d’ efiere dii moflro , quando s’ entrava in un mare di più grandi fperanze , bendi’ egli poi non faliffe più oltre , che al grado di Gamerier iegreto del Papa , con rimaner delufo forte nelle fue fognate idee. Ora quella tale perfona infinuò a Clemente , che non fi perdeffe di cuore , perch’ era facile più di quel che penfava 1’ ac- A a qui- [ij Ànajì. Geripon. de Legat. Princip. L. L C, V.