Contiñu/z. citiA P. II. C. XIV. 2$ alla chiamata: non farebbe fiato ciò nè impoflibile , nè inverifìmiie , Al pari degli altri mortali fon fuggetti anche i Principi alle paflioni e a i capricci . E perchè non potè Alfonfo II. meditare e voler ciò , che nel Secolo precedente di fatto era avvenuto nella propria fus Cafa , e in Ferrara , e col confenfo di Roma fiefìa ? Benché vivefle-ro Ercole e Sigifmondo figliuoli Legittimi , pure il Marchefe Nicco-. Io III. d’ Efie eleffe per fno Succeffore Lionello bafiardo , e Roma v1 acconfentì . Dovea poi (accedere il fuddetto Ercole Legittimo , o pure Niccolò figliuolo Legittimo di Lionello ; ma il Popolo chiamò alla fucceffione Borfo , altro Figliuolo illegittimo d’elio Marchefe Niccolò , e i Papi F approvarono . Lo fìeffo Duca Borfo, quantun* que efitteffero i due fuddetti Legittimi Fratelli Ercole e Sigifmondo , pure impetrò da Roma la facoltà di poter nominare quel Succeffore , che più a lui foffe in grado . Regolato dunque da tali eie rapii potè Alfonfo li. tentare , e tentò di fatto lo fieffo , con animo fors’ anche di preferire la Linea (addetta Sigifmondina all’ Alfonfìna . Nè io parlo in aria: le Storie di que’tempi ci fomminifìrano luce in quefio , per indagar le idee di quel Principe , a cui i puntigli , e capricci , per tacere altri fuoi difetti, furono afTai familiari . Le liti, eh’ egli ebbe col Cardinale Luigi fuo Fratello , con Cofimo I. gran Duca di Tofcana Suocero fuo, e co i Duchi di Mantova e d’ Urbino fuoi Cognati , ballano a comprovar quanto io dico . Nè poterono durarla prefiò di lui Giam-Batifta Cintio Giraldi , nè il Ca-valier Batifia Guarini, tuttocchè uomini di merito infigne, e fuoi Segretarj , per tacere altri efempli . Ora non fu più felice in quefio degli altri D. Cefare . Da che egli fposò D. Virginia de’ Medici ( Matrimonio trattato dal fuddetto Cardinale Luigi, e da D. Alfonso fuo Padre ) elio Duca Alfonfo , che non aveva gran fimpa-tía col prefato Duca Colimo Padre d’effa Virginia, per cagione della lunga gara e lite della Precedenza , concepì avversione e fde-gno contra di lui. Ce ne afficura Claudio Rondoni , uno degli Scrittori più parziali di Roma , nelle fuc Storie manuferitte . Si aggiun-fe dipoi , che il poco fa mentovato Cardinale Luigi d’ Efie morendo lafciò bensì erede il Duca fuo fratello, ma con condizione , che adita che aveffe 1’ eredità , la doveffe immediatamente reftituire a D. Cefare , con ritenere per fe filamente due vali d’ argento , due de-fìrieri , e dee flatue . Però da lì innanzi fi raffreddò fempre più F affetto del Duca verfo del Cugino. Non 1* ammetteva all’ udienza , non che alla conoicenza degli affari , come anche notò il Cardinale d’ Oiiat ; e laddove i Nobili Ferrarefi , perfqafi che D. Cefare , in mancanza di prole del Duca, era per la fua legittima origine il vero Succeffore chiamato a quello Stato , il corteggiavano a gara : gli fece intimare il Duca , che non ardiffe da lì innanzi di cavalcare per Ferrara, come egli faceva ogni giorno, fe non coll’accompagnamento di tre fili Gentiluomini ; ed egli umilmente ubbidì . Moftrò Ant. EJl. HL D dipoi