270	Della Filosofia
più tofìo al rifparmio , che alla profufione . Si vuoi’ anche aggiugnere poter venire non da Virtù , nía da Vanità , da Golofità , e da altri cattivi principi, il non far conto della Ina Roba , e il buttarla oggi lènza penfare al domani . Però il Saggio non ama di sfoggiare fenza neceffità nella lautezza de’conviti , e nelle pazzie del Lnffo , per non farne poi nn giorno fuo malgrado la penitenza eolia povertà e colla fame ; ma moderata-mente fpenóendo oggi , provvede anche a i contratempi , che polìdno col tempo avvenire; cioè, fpende in maniera da potere fpendere Tempre. E ciò facendo , fi guarda nel medefimo tempo dalla fordida Avarizia , perchè occorrendo i bifogni , egli è pronto alle fpefe , e fa anche efercitare la Liberalità verfo de’ Poveri , non che verfo la propria Famiglia , con farle godere tra convenévol trattamento , tempre.nondimeno ( lo ripeto ) lènza perdere di vifta la condizione e le forze fue ; fecondo lé quali più o meno fi dee fare di fpefa , con lafeiare a i Pazzi corti di fofìanzè il gareggiare co i Ricchi, e con chi è da più di loro.
Dopo tali notizie facile farà a chiccheiìa il conofcere ancora , in che confifia V Animo ¿rìcciolo » Vizio fecondo di molti altri Vizi . Però i n primo luogo lo ravvifate. nei Codardi , femmine veftite da Uomo, che tremano ad ogni anche lieve pericolo , e cadono fino in deliquio , fe mirano fangue. Per qualunque difavventnra ,• che. loro accada, eccoli affatto abbattuti . Se cercate allóra, dove alloggia la Malinconia , la Taciturnità, il defiderio della Mortp , battete alla lor porta, e non fallerete. Ma che dico io di Morte 1 II Colo ricordarla a certuni , baita per levar loro di cuore ogni allegrezza . E potrà ben’ effa venire di nafcofio a guarirli da ogni paura ; ma non v’ appettate , che sì fatti conigli mai vadano ad affrontarla nè pure ne’ maggiori bifogni della Patria loro; o fe v’ andranno, 1’ Animo loro darà del valore ai piedi, non già alle braccia e alle mani . Che Animo poi fia quello di coloro , che quantunque piegati e Tipregati, non fanno mai indurii a dare il perdono a chi con offeiè od affronti apportò nocumento al Corpo , o alla Riputazione di loro , o de’lo-xo parenti ; fi comprenderà tofìo al riflettere , che fono fignoreggiati da due baffe e vili Paffioni, cioè dall’ Odio per quello , che è avvenuto, e dal Timare , che poffa di nuovo avvenir ló fteffo, fe 1’Offenidre refìi in vita , o pure fe il gafìigo non gl’ infegni a trattare più civilmente o più giufìamente per l’avvenire . Pieno il loro cuore , il loro Animo di que-fìe due Paffioni , non ammette ragioni , non efortawoni -, non preghiere: al contrario degli Animi augnili , che fprezzano , o facilmente obbliano le ingiurie e P offefe, o generofamente le perdonano , o perchè fon fupe-riori ad ogni plebea Paffione, e non temono nuovi infoiti , o pure perchè re i falli ccmmeffi dagli altri confiderano quelli , a’ quali anch’eglino fono fcggetti , fe non verfo gli altri Uomini , almen verfo Dio . Penerebbero quefii Animi baffi fino a perdonare ad un Certifico, che dilay-vedutamente in falaffarli tagliaffe loro un’ arteria , per cui moriffero. Ma non idamente perdonò ad un tale il Cardinal Federigo Borromeo junio-
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