Fratello ¡1 Sereni^ ALVISE PISANI, non ha bifogno d’effere iftruito dell’ infigne merito di un tal Perfonaggio. Lo (leffo & dire Doge di Venezia, che dire Uono d mcomparabil Senno, e Virtù. E di quelle rare Doti forniti anche gli altri Illuitn Fratelli di V.E., non è; da ftupire fe parimente alla loro (ingoiare abilità, e fede fono (fati in addietro appoggiati i più importanti e luminai! impieghi, si di <iuerra , che di Pace, di cotefta poffente Repubblica. Non parlo io di quelli, che per sì lungo tempo ne’più eccelfi Tribunali ha foftenuto P E. V. con tanto fuo decoro, e con tanto vantaggio della Pubblica Libertà . Non fo’ motto alcuno delle di lei particolari Virtù, quando non dovrei per altro tacere quella infigne d’ave» nel più bell’auge della gloria, rinunciato, per falò imoulfo d’eroica Moderazione a tutti quegli onori, e didime prerogative, che le erano giullamente offerte dalia Serenifs. Patria. Quello racconto una delle fue medefime più favorite Virtù mel divieta. A me nulladimeno baih di far qui folamente udire il riverito fuo Nome , affinchè chiunque ha qualche contezza del Cielo Veneto, torto intenda gli Elogi, ch’io taccio, e ricordi a fe medefimo que’(ingoiar] pregi, ch’io non ofo ricordare a lei fteffa. Ma non tacerò già, che niuno più di V. E. brama, che fi dilati il Regno delle Virtù, e fi atterri , e fi sbarbichi, per quanto è mai poffibile, dal Mondo il Vizio. E che mii di meglio fi può egli augurare che quefto a t Mortali finché vivono quaggiù, e molto più per l’altra Vita, verfo la quile fiam tutti iti viaggio? Perciò andando così d’accordo co i Pentimenti, e defiderj fuoi quefta mia qualun-
que ila fatica, viene erta ora a prefentarfi al guardo di V E. con viva fiducia d’ effere benignamente accolta fe non anche graziofamente gradita. Trattali qui della correzion de’Co-fiumi ; trattafi di condurre per tempo i Giovani ad innamorarfi del retto Operare. E perciocché in due maniere può farfi quell’utile Scuola,, cioè con gl’Infegnamenti, e con gli Eiempj ; mi nieghi 1’ E. V. fe può, d’ elfer ella un gran Maeftro di quefto medefimo argomento colie tanto lodevoli Azioni fue, e col tenore de’fuoi Coftumi illibatiffimi . Ora effen-domi anch’io ftudiato di raccogliere in quefto mio Trattato i Documenti migliori che s’abbia la Filofofia, mi vo’compiacendo in penfare, che chi farà per leggerli, al mirare in fronte ad effì 1’ Eccellentifs. ALMORO’ PISANI, vedrà autenticato da lui co i fatti ciò che io propongo colle parole. E nel medefimo tempo, fe V. E. onorerà di qualche occhiata quelle ..rie carte, non durerà fatica a ravvifar fe fteffa dipinta ne i varj ritratti delle Virtù, che ho qui regi il rate ; ed avrà occafione di ringraziar Dio, perchè la Vita fua paffata , e preferite fi truovi così ben concorde colle regole nobiliffime della Morale Cri (liana. Tale molto più farà il corfo reftante della Vita fua: di quella Vita dico, che tutti i Buoni debbono a lei aefiderare lunga, e profperola, per quanto mfi fi può, fulla Terra.- ed io fopra gli altri le auguro , non folamente perca’ella n’ è così degna , ma eziandio per motivo del Pubblico bene della Patria fui, e per confolazione di chiunque l’ami-, e riverifce, fra’quali io mi pregio d effere, e non celierò mai d’ effere ec.