68 Dilia Filosofia lor rifleffioni epenfieri vanno a terminare alie maniere di aecamnlar Roda di appagar l’Ambizione , o altri Appetiti brutali , col capo a guita de i giumenti fetnpre volto alla Terra , e non mai al Cielo . Ma credono coftoro non credono , che ci fia Dio, e che Dio abbia poffanza e volontà di pagarli fecondo il lor mento Non indarno il divino Legislator nonio intonò a tutti la tanto figuificante Parabola dei Talenti. Meno efigerà egli da chi ebbe meno; più da chi più . Or quanto maggiore farà la fevc-rhà del fuo Giudizio contra chi non folamente non traffica bene i molti Talenti a lui dati da Dio d’ingegno felice e di Mente acuta ; ma in oltre converte qnefti medeftmi doni in difpregio di lui e della fua Legge fan- tiffimà , e in danno e rovina propria, e degli altri Mortali^ Per conto poi di coloro , a i quali è toccata poco porzione d’Ingegno- e di Senno , mi lo ben’io a credere, che fé falleranno , faranno anche mirati con occhio di maggior clemenza da quel Dio , che ha bilance ficure per dare il fuo pefo alla debolezza, e alla mahzia delle noftre Menti e Volontà. Per altro qualunque fia la raifura della Mente e delia Ragione,di cui Dio ci abbia proveduti, purché l’Infanzia, la Pazzia , la Frenefia , ad altri malanni non privono i’Uorao dell’ufo di ella Ménte e Ragione , ninno di noi farà fcofabìle prefib gli altri Uomini, e meno preffo Dio, fe carderemo in Peccati gravi, fe ci lafceremo prendere da i Vizj . Primieramente perchè il mifericordiofo Iddio ci ha efpreffo la fua Volontà, e le eterne fue Leggi intorno al Bene e al Male , nella fantiffima fua Religione^ e tutti fìam capaci d’intenderle . Colpa nofira farà , fe fiando avanti di noi sì luminofa fiaccola, che ci fa lume in mezzo alle tenebre , non ce ne prevaliamo , e peggio fe la conculchiamo . Secondariamente vero è , che non dobbiamo con elogj univerfali efaltare cotanto le forze della Mente e Ragione umana , che a tutti, e in tutto s’attribuifca il vigore di di-fiingnere fenza altro ajoto il Bene dal Male , o almeno di difiinguerlo in varj fcabrofi incontri- di Paffioni in noi dominanti . Per quefio i Filofofi. non fi contentano dire , che la Ragione ha da eflere direttrice delle no-fire azioni .. Aggiungono , che quefta dee effere una Retía Ragione ; cioè un Raziocinio non fofiftico-, non falfo, ma ben concertato con deduzione c confegue.nza.appoggiata fopra onefìe Maffime e premette , concernenti l’Oràzw, di cui parleremo, e la vera no fira Felicità,della quale fi tratterà a fuoìcogo . Contuttocciònon convien punto (ereditare, nè deprimere le forze della Ragione , in maniera che fi preparino pretefii e fcufe a chi opera nule,quaficchè alcuno operi così, perchè diverfamente non poffa,o non fappia. Imperocché Iddio hacotìituito in tal forma la Ragione del-1 Uomo , che peretta anche il volgo degl’Ignoranti facilmente arriva a Scorgere ciò che è ordinato o difordinato ne i più effenziali ufizj dell’ tomo, e ciò che è giufio o ingi.ufto, lodevole o biafimevole nel più delle umane azioni. Certo che è limitata la giurifdizione e poiFanza del noli ro intelletto, ove fi tratta di cofe fuperiori alla notìrà sfera , o rintanate ai troppo ne i nafcondigli della Natura , o talménte intralciate per cagione o per difetto delle circoftanze concorrenti, che la Ragione accer- tata-