C'ASTELVETRO.	2I
la morte di quel feveriffimo Pontefice nell’Anno 1559. n°u falvava lui e Roma da trattamenti peggiori : dopo di che conofeiuta l’innocenza fua, e impiegato nelle più cofpicue cariche e fpedizioni della Sedia Apostolica , morì gloriole? in Roma-, Vefcovo d’ Oftia, e Decano del Sacro Collegio 1’ Anno 1580.
Pafiore altresì piiflìmo, e fommamente benefico della Cbicfa di Modena fu Egidio Fbj,'cherari del? Ordine de’Predicatori , già Maeftro del (acro Palazzo. Chiamato anch’egli a Roma da Paolo IV. venne «1 pari del Cardinal Morene fuo amicifiìmo , e per le medefime falle accufe di aderite ai Novatori nella Fede, rinferrato nelle carceri, e lungamente ivi lafciato in preda alle miferie , dalle quali finalmente il traffe hi morte del fuddetto Pontefice. All’illibatezza del fuo credere fatta in apprefio piena giufìizia , pafsò quefìo Prelato al Concilio di Trento , dove diede tai faggi dell’ incomparabil fuo fapere nella dottrina Teologica e Cattolica , che comunemente era renuto per primo mobile di quel maeftofo Ccnfeffo, e un’arca di Scienza, per sì fatta maniera, che oltre all’efière di poi fiato Eccito con altri a formare il Catechifmo Romano, il Meffale , e il Breviario, e venu-to finalmente a morte in Roma 1’ Anno 1554. fi potè nel fuo Epitaffio ( tuttavia efifiente in marmo nella Minerva ) pubblicare ad e-terna fua lode, ch’egli fu lodatiffimo religione , innocentia, liberali-tate, prceftantia , prudentia , ac feientia divinarum rerum tanta , ut in publieo Tridentino Concilio Patres in ejusjudicio conquiejcerent .In pruova di quanto ho fin qui detto fervirà ciò , che ferivo d’effo Paolo IV. un celebre Scrittore^ cioè Onofrio Panvino : Per eoi , dice egli , dìes fo-hannem Moronum Cardinalem tamquam impiotatis return in FLadrìani molent conjecerdt , ac Reginaldum Polum, eidem <qeteri animorum conpunttione , ut Purpuree dig vitate conjunttum , primo ab .Anglica legatione dsjecerat, deìn-de ob fimilem fufpicìonem Romce adejjè , a c fé fé purgare jujfètat ; cuneiis rei ridvitateni admìrantibus , quum duo ClariJJtma /acri Ordinis lumina Je-verijfimce omnium cenfures fubjicerentur , nec tanti Collegii dignitas , fpetta-taque tot arinìs taliain Virorum dottrina , fdes , ac pietas ad eam no1 am diluendam jufficerent ■ Eamdem fortunam fubiere ttigiditts Fujcbararius Epi-J'copus MutinenHi, il Aloyfius Priolus Patrìtius Venetus ad Ecclejìant Brixienfem elettus , viri dottiflìmi, atque integerrimi , Ite perpetuus itine-rum , legationum , laborum , attìonumque Poli Comes ac particeps -, ille a Morono ob fìngulàrem inter Dominicani infittiti prpfejfòres prof anfratti ad Paforalent dignitatem elatus , qui ( ut. multorum erat opimo ) non alia , quam concepto in Moronum ac Polum odio, vexabantut caujfà . E qui merita d’ aver luozo un pezzo d’ una Pifìola ferirla al Maeftro del Sacro Palazzo da quel medefimo Reginaldo Polo , Cardinale d’inclita memoria , che fu compiigno delle difavventure del Morone : Ragiona egli del Pontificato di Paolo IV. e dice fra l’altre cole : Erat quidam eorujn , qui Roma oferatn navant ìis , qui inquijìtioni Eecrejìs pr-.ef.tnt , ■cui quafi	Tbeopilo nomen erat -, qùippe qui omnia buie nomini
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