Della Medicina . 141 Chi poi fi metteife a dire, che anche più de’ Medici importa alla Repubblica d’ avere de i valenti Cirufici, perchè i primi a tentone polfono dar la vita , ma gli altri con ficurezza la danno in varj cali : coftui andrebbe cercando , che i Medici il lapi-daifero. Dirò io dunque , non eifere men neceifarj ed utili gli uni che gli altri ; e fortuna è di quel paele, dove ii truovano peritiilìmi di taf Arte sì nella Teorica che nella Pratica . Dee invidiarli chi ne è privo . E giacché queiT Arte anclT e(Ta da un Secolo in qua s è maggiormente perfezionata colf acqui ilo di molti lumi, per fal-var gli uomini dai tracollo nel Volvolo ne mali della Pietra , e nelle moriìcature’ delle Vipere, de Cani arrabbiati, e d’ altri veleno!! animali , e per aiutar le Partorienti in certi pericoli, levar le Cataratti, curar gravi Ferite, Tumori, Slogature &c. gran lode , che meriteranno que' Principi e Comuni , i quali non lafceran deiìderare al loro Popolo , e a’ loro Spedali , chi iia addottrinato di tutto quello, che può far la Cinigia. Fra le glorie di un Principe Padre de Tuoi Sudditi è da defiderare, che fi conti quella d'avere in-