pelli NazloKi . Lib. V. Cap.JI. 187 profitti di coloro , che vendono quefte derrate : perchè eifi ricavano tutto il dazio con ui* profitto addizionale nel prezzo , che vi mettono di più. E’ben vero, che un dazio fopra le derrate può renderle di un prezzo tanto caro , che ne diminuifca il confumo : ma il eonfumo di ciò 9 che rimane dall’ orzo dopo fpremuta la birra confitte in liquori fatti colla medefìma , e un dazio di diciotto fcellini fopra un quarto di quefta derrata non potrebbe rendere quelli liquori di un prezzo più caro di quello, che li rendono in oggi i va-rj dazj , che afcendono a ventiquattro e a venticinque fcellini . AH’oppofto le medefime farebbero a miglior mercato ^ e il loro confumo aumenterebbe la loro rendita piuttofto ohe la diminuirebbe .           >’
    Non è facile 1' intendere come mai farebbe più difficile al mercatante di ciò , che rimane dall’orzo dopo fpremuta la birra di ritirare diciotto fcellmi nel prezzo anticipato della fua derrata , che al fabbricante di birra di ricavarne al prefente ventiquattro , venticinque -, re talora trenta in quello del fuo liquore . In verità il mercatante di ciò > che rimane dall' orzo dopo fpremuta la birra » in vece di un dazio di fei fcellini fopra ogni quarto di quefta derrata , farebbe obbligato di anticiparne uno di diciotto : ma il fabbricante di birra è oggi obbligato di anticiparne uno di ventiquattro o di venticinque , o anche di trenta fopra ogni quarto di quefta derrata , eh’ egli lavora . Il primo non farebbe più imbarazzato per pagare ua dazi©