)) )( avevamo ^conceputa di prima qualche Rima dell’ abilità e dei merito del T. , per altre Tue O-pere pubblicate {negli anni icori! , non fape-vamo intendere coinè, mai in quella avelie detto fpropofìtorii tanto folenni, quanto quelli che ci regiflrava , come per un femplice faggio^, ? EJiratto Tverdonefe . Dicevamo dentro di noi .* l’Uomo non'è Tempre fimile a rè medefimo ? E può .anch’ effere che al T. ila reftata qualche traccia di delirio \ come egli Tcriffe elfer Teguito in altri a, c. 94. della Relazione delle febbri che fi fono provate Epidemiche in diDerfe parti della Tofcana V Anno 1767» , la quale egli pubblicò quali contemporaneamente all* Alimurgia> Se ciò era effetto di malattia v compativamo lui , ma non compativamo chi aveva fatto Rampare a Tue Tpefe un Libraccio di quella iorta che veniva dipinto , per far gettar via il denaro ai Galantuomini che folfero fiati corrivi a com-prarfelo. Per buona fortuna però del T. tornò di Firenze a Venezia in quei giorni un Religio-To noitro Amico , al quale fralle altre cofe domandammo , che giudizio fi faceva in Firenze dell’Alimurgìa ivi Rampata. Egli rifpo-ie che quello Libro era apprezzato, e ricono-fciuto per utiliflìmo e bene fcritto, e che fa. ceva onore al Tuo Autore. Non potemmo contenere