)( «■* )( sa* re il decoro de’valenti ed onorati Uom'ni, a torto tacciati e vilipefi dagl’ Impoitori. Perciò fé il T. , o per bontà del Tuo cuore , o per ri ile ili prudenziali, è determinato di non pubblicare un verfo in lua difefa , di buona voglia c’ incarichiamo noi di fare le lue veci, nella miglior maniera che fapremo .< Già abbiamo letto con foddisfa?ione e piacere il primo Tomo della Tua Alimurgìa , e perciò fia-mo in grado di far collare a! Pubblico, quanto fxa fa Ho, calunniofo, evituperofo V Eftrat-to, che ne fu pubblicato nel Giornale d’Twr-don ; ed in feguito metter in villa agli Studiofi le colè più interelfanti } che fi contengono in eifo primo Tomo dell’ Alimurgìa. Primieramente adunque , non è nollro af-lunto il ribattere le ingiurioie, ed infulfe facezie fulla mole , fui titolo , e filila divifio-ne dell’ Alimurgìa, le quali , volendofi malignare, calzerebbero ugualmente a molti Libri utiliflìmi di altri Autori. Solamente diremo , che per quanto ci ha ragguagliato il Retigio-fo nollro Amico , il primo sbozzo di quefi’ Opera, che il T. mandò a Livorno al Sign. Dottor Gentili , era veramente un piccolo Trattato, confiilente in pochi quinterni di fogli fcritti; e che tale era quando principiò a Ramparlo; ma fu cce ili va mente nel mentre che fi ilampava, Io è andato accrefcendo, ed im- pin-