Fòggj? Ru fella rii? E finalmente in tutta la Pianura fottopd&t a Rofelle vi fono pure veftigia di antiche Fabbriche, ch& naturalmente appartenevano a’Rufellani. Bifogna non aver mai veduti i luoghi in quefiione, o non aver occhi di qualche critica rper poter dubitare dell* ampiezza, delle antichiffi-me fabbriche ..
                         Niuno ha mai detto,, che Rofelle ’fblfo la Capital d’un Impero.Elia era una delle Città dell’Etruria Antica, come Cortona, Chiuii ec. e forfè qualcuna delle Città Etrufche, di cui il Cenfore fa il panegirico, non aveva nè tanta grandezza, ne tantaifolidità di Muraglie, quanto Rofelle.
                             N O T A XXVIII. Pag. 29. verf. 15.
                                     Dionifio di Alicarnaffo ec*
                         Qui fi riproduce Dionigi di Alicarnafiò, che non parìa nè di potenza, nè di opulenza, nè di popolazione di Rofelle . Ma egli neppure parla di potenza, di opulenza, ne di popolazione de’Popoli Chiufini, : Aretini, Volterrani, e Vetulonienfi, der quali per altro il Cenfore dimofira una venerazione firaor-dinaria , 'mettendoli or ora a telfore di efli 'un mondo di En-comj, fpecialmente de’primi due Popoli.
                         Prova ancor troppo l’altro Argomento che apporta alla pag. 30. dedotto dalla Cofiituzione federativa, dicendo, che la potenza de’Popoli confederati non confifie già nella potenza, ed opulenza di ci afe una Città, ma nell' unione di tutte. Elfendo adunque le Città Etrufche di Arezzo, di Chiufi, de’Vej, de’ Cortonefi, ancor elfo Città racchiufe nelle ideali Cofiituzioni federative, ne feguirebbe, che neppur efse •doveiforo .commendarli per la loro opulenza, e potenza . Il che direttamente iferiice Je belle Iodi, che l’Avverfario ha tammaiTate di quelle Città. All’intento dell* Autore della Riduzione ferve, che Rofelle fofse, come una della Città
                                                 -   *           " Etru-