9 in più luoghi del Regno non esclusi i vicini alla capitale , dove le acque definiate dalla natura a render più fertili le terre, sono fíate convertite dalla trascuraggine ad essere inutili e micidiali. Ovunque si volga lo sguardo si osserverà cofìan-temente la ricchezza al seguito dell’ attività , e la povertà compagna dell’ inazione e dell’ infingardaggine . La povertà fu lo fiato primiero dell’ uomo. La mancanza o la scarsezza, che incontrò su la terra delle cose necessarie a soddisfare i primi indispensabili bisogni non permettono di dubitarne . Egli vi sarebbe rimafto per la generale inerzia de’ corpi, e per la particolare tendenza all’ozio, se la natura non gli avesse impresso i sentimenti di dolore, e di piacere coll’ avversione al primo, ed inclinazione al secondo, e ’1 desiderio collante di migliorare il suo flato. Gl’ incomodi, ed i patimenti della povertà furono le cagioni e gli (limoli , che lo mossero e spinsero a liberarsene, e gli sforzi fatti a quello fine lo condussero insensibilmente alla ricchezza . Il piacere non è molto sensibile , se non dopo il dolore. Chi non ha sofferti i mali della povertà non può intieramente godere de’ beni della ricchezza j nè conoscerne il pregio . Una ricchezza iu-