CAP. UT.           273
  dove lafciato sfogare in buccie, o in falfi rametti , a capriccio della ftorta natura * iì trovano poi così fcabrofi e ftentati,che iìamo forzati ad inneltarli dove vogliono, e richiedono i medefimi furti ; e per lo più, quando iì attacchino,fanno fempre gettate languide, e miferabiii.
    Pallata poi tutta la Primavera , la State , e la maggior parte dell * Autunno, ed arrivati al primo mefe di Novembre dopo feminati, fi pulifcano benifiìmo dall* erbe , farchiando leggermente tutto il terreno del Vivajo , fcalzando con fomma diligenza quelle piccole piante , fenza toccar loro le barbe , nè fmuoverli la terra all* intorno -, governandole ciaicheduna con una piccola giumella di concime della medefima qualità fopra deferitta, coprendolo con la medefima terra lenza pigiarla, nè caminarvi fopra*
    Si rtia attenti anche nel fecond’ anno , oltre al far, che non patifeano Pafeiutto-re della State , e al tenere pulito dall’erbe , e farchiato tutto il terreno del Vivajo, a tutti i rametti che vengono per il furto , con fegno di voler troppo ingros-fare, e ufurpaifi fenza frutto gran parte di nutrimento ; quali fi levino fubito che fi vedono elfer di quella natura , affinchè S                                  la