Il rono persino che visse, e a questi sacrificò sempre ogni voglia di vanità, o di capriccio, se pur ne nacquero nel di lui animo, di che non mi son mai avveduto. Instancabilmente destinò il profitto de’ suoi talenti a tal nobile oggetto, e ne fu meritamente ricompensato non solamente coll’amore e colla riconoscenza , ma col buon uso che i fratelli fecero delle cure di lui, corrispondendo alle speranze) sviluppando indole, costume, talenti, quali si richiedevano, acciocché si compiacesse quelfuomo grande de’consanguinei, che gli diede la nascita, in buona parte formati dalfesempio delle virtù di lui. Egli però sebbene amasse di parlare della sua famiglia, della madre, de’fratelli, delle sorelle, non lasciava conoscere giammai d'aver avuta parte alcuna nel beneficarli) la virtù sua modesta, semplice, nemica del fasto evitava ogni pompa. Non è facile il rinvenire altr'uomo più economo e più generoso nel tempo medesimo del nostro Matematico. Egli in sua vita non ha gettato mai per capriccio. Non ha mai lasciato mancare ciò che esigesse la maggior decenza nella sua persona o alloggio ; il rimanente lo ha utilissimamente impiegato a vantaggio de' suoi, i quali non gli lasciarono bramar certamente più riconoscente corrispondenza. Egli in fatti nella sua famiglia fu sempre amato non solo, ma venerato qual padre, e assistito colla più amorosa tenerezza. E' difficile il ritrovare una famiglia, nella quale si vivesse con maggiore cordialità e decenza di quella che ho più volte ammirata presso i Signori Frisi. Ma tornando al nostro Professore in Pisa, la prima e più stretta amicizia, che in quella Città ei formò fu col celebre Sig. Dottor Tommaso Perelli. V'erano allora in quella Università il Dottor Soria, il P. Berti, e altri uomini , nella società de' quali ottimamente viveva il