Caditoio IV. ty > le, a fenfo loro, che fod-enute fono, « dalla equità naturale (i), e dall* autorità del civile diritto (a) . (a) Vedati fo- §. VI. A me pare, che non importi tanto confiderare l’origine , e ^ticleV'ù" il fondamento delle obbligazioni, cioè fe fiano effe naturali, o civili ; CujaVaí quanto il ponderare la loro forza, ed effètto, che hanno nella vita co- l.cxn.deReg. mune. Per obbligazione naturale intendo quella , che è appoggiata al- ¡^je Jfuenote!’ la legge naturale, tutta fola; e per obbligazione civile intendo quella, Qual è la f«¿ che da fondata su l’autorità delle leggi dello Stato, e del 'Sovrano. diqaejhdw La forza dell’una e dell’altra di quelle obbligazioni può effereconfide-rata rifpetto a due differenti oggetti, vai a dire, o ^relativamente a quello ,• nel quale quella ri Piede come in proprio foggetto; o relativamente a quello, nhe della fteffa è feopo, e fine. La forza dell’obbligazione naturale nel primo riguardo oonfìderata, confille a agire principalmente fu la confidenza, cioè a dire, a convincerci intieramente, che in mancando a quella tale obbligazione, fi commette un’ azione contraria alla volontà di Dio , il quale effendo 1’ autore del genere umano, ha diritto d’imporci delle leggi, e di punire quelli, che le violano-, < t ^ Gonfeffo, che non fi vede didimamente nella edenfione della legge naturale alcuna pena, che evidentemente vi appariféa attaccata: ma non è poi concepibile come queda tal legge abbia da effere nuda, e mancante d’ogni fanzione penale , in forza di cui s’abbia a temere d* incontrare un qualche male dalla parte del Sovrano Legislatore, trasgredendo la medefima. Molte ragioni fervono a pervaderci tutto ciò; principalmente poi li rimorfi della confidenza, che tormentano li delinquenti, quelli ideili, che fperano di nafeondere i loro delitti alla conofcenza degli uomini, e di fchivare la loro vendetta ( £ ). . Poiché dire, che quefti interni latrati provengano da debolezza, o pro sexe Rofcio da pura femplicità, o dal codume, o dai timore di poter incontrare c.xxiv. e Seld. un qualche umano cadigo, un uomo ferio non raccorderà giammai. ge¿ur!fe& Nè poffo credere , che verun Ateo fia mai -giunto a tanto indura- HebrJl.t.c. xV. mento di cuore , onde più non rifenta i fremiti della propria confidenza ( z ). - '■ Non vi ha propriamente, che le obbligazioni naturali, cìie Immediatamente agifeano fu la confcienza ; ma con tutto ciò effe non la* feiano di communicare una medefima virtù anche a tutte le obbliga* zioni civili, che non fono alle naturali diametralmente oppode ■> . . , Quelle ( J ) Come le flipulazioni , le obbli- leur or. nat. II. P. Lib. IV. Tom. LI. jgazioni che veftite fono di qualche for- (z^Parcus deotum culto* <> Cr mjrequenì m ilita da! jus civile , le quali anche per Infanientis cium Japientta il jus naturale folo devono effèreefegui- Con Jutas erro’, nunc retrorjuni te*, benché non diano ne’ Civili Tribu- Vela dare^ atque iterare cxtfus nali quella tale azione, che le leggi ci- Cogor reliftos • • • • vili legate , e affette hanno alle formalità Hoí. Lib* I- Ode XXXIV. -f -fteífe. Vedi Daumat Droit. Civil, dans