8 Libro Terzo. Per ciò che riguarda la ftimadel danno inferito , effa cade non fo« lamente (opra la cofa dannificata, che a noi appartiene , ma ancora fopra i frutti, che dalla fteffa provengono, o iì avellerò quelli raccolti , ( e in tal calo come tanti beni ìdentifici, e confoftanziali alla cofa danneggiata llimar fi ponno ) , o non fi avellerò ancora raccolti, purché di certo attendere fi potettero / con quello però che in tal cafo li detraggano le fpefe della raccolta ( l ). Quella ellimazio-ne poi de* frutti lì deve fare o piìi alfa , o più balla, a mifura eh« più lontani, o vicini alla maturità loro erano , in confeguenza più o meno certi e lìcuri. P. E. fupponiamo , che tal uno abbiaci di-llrutto, e rovinato un campo di formento ancora in erba * chi non vede, che il danno, che ci ha recato collui, non fi dovrà calcolare fui piede, che fi farebbe, fe devallato ci avelie lo ilelfo feminato , ma da vicino alla mette? (i) Lo (letto deve dirfi ancora dei frutti civili, che delle cofe per fc fteffe fieri li, o che dalla induftria degli uomini fola provengono . P. E. io attacco il fuoco a una cafa , la quale di fatti abbrucia ; in tal cafo debbo rifarcire il padrone non folo del danno rifentito da lui per l’incendio della medefima, ma ancora della rendita, e del ricavato » ( 3 ) che avrebbe potuto fare della fuddetta in affittandola per tutto diritto, che valido fia, rifpettoailo flato : ma egli ha però un reale diritto di ricercare un tale impiego pari a quello degli altri pretendenti, di modo che fe vien impedito in fimil concorfo fia con violenza, o fia con artifizio, egli può legittimamente pretendere, non già l’equivalente di quanto cercava, ma una inden-nizzazione delle fue abortite fperanze, a proporzione della minore , o maggiore certezza, che aveva di vederle compite, e foddisfatte. Vedali un altro efempioin fimil propofito allegato dal Grozio nel luogo citato in margine . Egli è ancora in fimil guifa che un uomo, il quale per gli flratagemmi (P un fuo inimico vien del ufo di confeguir una carica , che gli era Hata promefTa , e che gii avrebbe procacciato con che fufliftere , ha ragion di lagnarli, che li vien levato il pane, e che la flelTa gli è frappata di mano -, onde che che ne dica il Bayle Repon. aux que. d’un Prov. T.ni, ha diritto di cercare rimborfo ai fuoi danni -, la promefTa fatta a un tal uomo una doppia ragione apportavali di {»retendere, che non gli veniffe domato ’effetto della medefima. Lo ilefìo deve dirli di colui, che per via di minaccie, o di preghiere porta una giovane pro-mefTa con un altro a maritarli feco . Mentre quello è un levarla , un rapirla a quel tale, cui s’ era obbligata . Non vi ha in ciò efagerazione di forte. Ond’ erto ebe rimane in una s\ turpe maniera ingannato, un pieno jus tiene di voler effer rifarcito, o rimefTo nelle ragioni fue, e pretefe. E perciò gl’ Ifloricì afTai bene hanno detto, che Carlo Vili, aveva Jevata e tolta Anna di Bretagna all’ Arciduca Maflimiliano , a cui per procuratore avanti ifpofata fi era. (i) Altrimenti quello farebbe un voler arricchire a fpefe altrui . II Grozio vi aggiugne ancora loco fupra citato in margine, che fi hanno a detraere anche le fpefe della migliorazione della cofa . Vedaii quanto fi dirà lib. iv. c. vii.§. 3. ( 2 ) AfTai bene il Grozio fi fpiega in tal propofito con quel fuo folito foflan-ziofo iaconifmo : Sed & fpes lucri ex no-flro afimabitur, non ut illud ipfum , fed fecundum propinqui tatem ad actum , ut in femente fpet mejjis . Ancora la Ipe-ranza del lucro come ben noilro flime-rafli nel calcolo del danno, non già però in fe fleflb, ma fecondo la maggiore , o minore propinquità fua a IT atto ; come P. E. nella femente la fperanza della raccolta. (3) Li R. Jurìfc. diilinguono il lucro celfànte dal danno emergente ; il prime è il pregiudizio, che fi riceve per la privazione d’ un guadagno , che fi avreb-