Capitolo II. v 31 par di quelle, che favorite fono dalla natura, e dalla fortuna,un godimento pacifico, e intiero dei diritti comuni a tutti gli uomini (1), In una parola non vi ha nefifuno, che non pofla efigere ragionevolmente dagli altri, ciocché gli altri da lui efigono (2)- Il fondamento d’una tal maifima ila appoggiato alla propofizione generale noilra; vai a dire, che i doveri della lodabilità effendo una fequela necefia-ria della coilituzione della natura umana, confiderata come tale, impongono a tutti gli uomini un obbligazione egualmente forte ( 3 ), c indii'penfabile (4)* . . Bi fogna notare però, che la cofa cangia in certi incontri, e rapporto a certe perfonefenza pregiudizio dell’eguaglianza, di cui fi tratta • allora appunto , che gli altri mancano dì praticare le mafiime dalla fteffa provegnenti con eifo noi- Poi- ( 1 ) Il Cumberland profondamente al fuo fedito s’efprime in tali termini circa quella eguaglianza: Da ciò che fi deve agire fecondo i principi della diritta ragione, o fia in relazione della focietà , ne deriva una regola , che generalmente deve e ¡fere ft ah Hit a rapporto a tutti gli uomini, qual è , che le azioni umane in tutto il corfo dilla vita di ciafeuno debbo-no e fiere uniformi, e d' accordo fra loro . In fatti P idea d' una vera propofizione in materia di pratica, nece fi irtamente importa, eh' ella s'accordi con le altre proporzioni vere, che fi fanno fopra un fìmilfog-getto, quantunque il cajo fimile accada in un altro tempo , o a un alti uomo . In confeguenza chiunque bene giudica fopra ciò, deve portare un giudizio uniforme . Se adunque decide taluno , che P azione , eh'ei fa quando prende per sè le cofe ne-cefiarie alla vita, dì cui gli altri ancora impadroniti non fi fono , è necefiaria pel bene comune , conviene che in giudicando d'itna con fimile azione rifpetto ogn' altro, che in un ifteflo cafo fi trova, riconofca che efia azione tenda a un mede fimo fin;. Onde ne fegue ne ce (fariamente , che P idea d' un giudizi0 diritto indifpenfubilmente importa, che fi giudichi, che quello fi crede veramente a noi per me fio, lo fia anche agl' altri in un medefimo cafo . Lo flefio deve dir fi anche del foccorfo , che ciafeuno crederà veramente poter efigev dagli altri fecondo la diritta ragione : poiché egli è giufto , ? rat onevole , che fia perfuafo , che am ?-> ¡rii aftvi poffono pretender da lui lo ft-il io co-'fi in crcoftanze fimili trovandoli . De leqib. natur. 1. i.c. n. §. 7. (2 ) Seneca Epift. xxx. ifpiega tutto ciò : i brevi termini a! luo lòlito . Prima cairn pars aquitaiis efi aqualitas : il fondamento della equità è l’eguaglianza« Vedi anche de Ira ì. z. c. xxv. e Quin-tilian. Declam. in. in fin. ( 3 ) Val a dire che tutto quello che tende neceffariamente al mantenimento di quella focietà, è indilpenfabile da praticarli da tutti gli uomini;. La eguaglianza di natura , ciò è a dir quanto al diritto della vita , della roba , dell onore, è neceffaria al mantenimento della iòcietà ; dunque è indilpenfabile . ( 4 ) Laonde approvare non li potrebbe la rifleffione di quegli Americani del tempo di Carlo IX. che Montagne rapporta. Effay 1.1. c. xxx. li quali ricercati di ciò , che lor pareva d' aver trovato di piu ammirabile in Francia, effi rifpofero , che nulla gli aveva piu forprefi , quanto il vedere una metà degli uommi ricca , e comoda, in tempo che P altra meta /-<»-guiva nella mi feri a, e nella indigenza cF_ ogni cofa : e che queft' ultimi potè fiero offrire pacificamente una tale ingiuftizia : mentre quello raziocinio non ferve a nulla ; poiché fe quelli, che hanno qualche avvantaggio iopra gli altri rilp tto le qualità del corpo, e dello fpirito, o li beni di fortuna non poifono ini ''tare coloro, che loro fono inferiori a untale riguardo; quell’ultimi non debbono invidiar alli primi cotali awantagei ; ™s-no poi penfar devono a volerli 1 pillare dei loro beni. L’ ultimo con tegnoi.on è manco conforme alla egu;13 1;,n?a, * cui fi tratta del primo; eguaglianza^ può e (Ter chiamata M. , d* ft* fondata nella conduzione della nata a umana, in quanto che lenta di e«à a fociabilità tra gli uomini durar non,,*-trebbe, e fuifutere - O