Capitolo UT. ingìuflizia a volerfi rendere in certo moda tributario un altro Sovrano a motivo dell’utilità innocente, che ii procura ai Tuoi Vascelli mercantili nel lafciarli andar, evenire per un braccio di mare, che è di noftra dipendenza ( I ): e un tal Principe non fi potrebbe biafimare, fe procurale di liberarli per ogni via poifibile della dura fuggezio* ne, che il patrone dello tiretto gli imponefle. l’opra un precetto si odLofo.. E in vano fi pretenderebbe inferire da cib, che gli altri popoli raffegnati fi fodero a un tale pedaggio, che nè anche il Principe che fi trovalfe nelle circoilanze da noi iuppolle, non debba tener per irragionevole, che anche da lui parimenti fi e figa * Poiché: laconlerva-zione degli altri popoli non effendo dipendente dal libero ufo d’uri tale commerzio, ponno fenza incomodarfi dare, una fimile contribuzione al patrone del me de fimo.. Per quella ragione appunto fi fa differenza tra le pretefe d’un uomo, che vuoi imporre qualche fervi* tìi al fondo d’ un fuo vicino unicamente per ricavarne profitto, e quella d’un altro, che avendo un fondo racchiufo daognì parte (<*)>(*) Vedi l.n. dalli campi d’un fuo vicina ne ricerca il palio per andar e venir c.vx.§.8.eDig. nello tteffo ( z ) „ Nè balla poi il dire come fanno cert* uni, che tutta quella difpu* ta debbe elier decifa a norma delle convenzioni filiate tra gli ftranieri e il patrone dello tiretto (¿). Poiché accordo, che fe fi ha trattato (¿OVediBoec- ler fopra il Grozio 1. iu tra di trafficare il loro danaio, e altre ltra-de da poter battere. E quantunque pof-fa darli, che fe il patrone dello {fretto non volerte accordare il parto , potefle-ro trovarli in bifogno di molte cofe , non ne fiegue (già che debbano andar e Tenti di qualunque importa, qualor un tale tranfito libero loro dà il modo di far fiorire il commerzio tra loro , e